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Visualizzazione dei post da agosto, 2024

MUSEO DEL KISS BALATON (LITTLE LAKE HOUSE) A ZALAVÁR

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 ACCESSIBILITÀ  Il piano terra del museo è accessibile, ma non il primo piano.  Il bagno disabili c'è. Fuori ci sono un paio di cappelle ed i resti di una grande chiesa, raggiungibili senza problemi.  Dal museo parte anche una passeggiata che costeggia il piccolo lago, ma complice il brutto tempo di quel giorno non l'abbiamo fatta, quindi non so se sia fattibile.  COSA C'È DA VEDERE                                          Kiss Balaton significa "Piccolo Balaton" ed il museo illustra proprio la vita attorno al lago con gli animali della zona e le abitazioni degli uomini, che rimasero molto simili per secoli. Non è che qui non sapessero cosa fosse un mattone, la capanna di giunchi ci ricorda che in passato soprattutto i poveri si arrangiavano con ciò che avevano sotto mano: i giunchi abbondano in riva ad un lago e sono meno faticosi da lavorare rispetto ai mattoni.  Passando alla storia della zona, ecco alcune tombe di epoca carolingia. Al tempo di Carlo Magno e de

RISERVA DEL BUFALO D'ACQUA (WATER BUFFALO RESERVE) A KAPOLNAPUSZTA

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 ACCESSIBILITÀ  Il centro visitatori è accessibile.  La riserva ha una passeggiata di circa un chilometro che è facile da percorrere, i vialetti sono lastricati e in pari. A pagamento c'era la possibilità di fare il giro su una macchina del parco.  COSA C'È DA VEDERE  Ovviamente i bufali d'acqua... ... se si fanno vedere. La riserva è grande e non è detta che gli animali siano in vena di mostrarsi ai visitatori.  Vicino all'ingresso c'è anche un'area con degli animali più da fattoria, come gli asini. Nel recinto delle caprette si poteva anche entrare e coccolarle. Solo senza mettersi a rincorrerle, bastava aspettare che si avvicinassero loro, c'erano abituate. E figuriamoci se Silvia si lascia scappare l'occasione di fare due coccole ad un animaletto. 

MUSEO BALATON DI KESZTHELY

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 ACCESSIBILITÀ  Il museo è completamente accessibile con un montacarichi per arrivare alla biglietteria e poi con l'ascensore.  La maggioranza delle spiegazioni sono soltanto in ungherese, non sempre c'è la traduzione in inglese.  Il bagno disabili si trova accanto alla biglietteria.  COSA C'È DA VEDERE  Il museo racconta la storia della vita attorno al lago Balaton partendo dalla preistoria con la ricostruzione di una fornace dell'Età del Bronzo.  Anche le sepolture ci riservano qualche curiosità: a molti scheletri manca almeno uno dei piedi, perché? Qui purtroppo tutti i cartellini erano in ungherese, ma dai miei studi credo di poter spiegare la cosa nel voler impedire ai morti di poter camminare e quindi di uscire dalle tombe per dare fastidio ai vivi. C'è poco da ridere o scandalizzarsi: queste sono credenze non troppo rare, pensate ai vampiri della Transilvania. Capita in certi siti archeologici di trovare scheletri con sopra dei massi, lo scopo è sempre lo ste

CASA DEL POETA SANDUR KISFALUDY A SÜMEG

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 ACCESSIBILITÀ  Per entrare ci sono 3 scalini e la porta è veramente stretta, se gli addetti non riescono ad aprire il secondo battente. All'interno ci sono delle zanelle per passare da una stanza all'altra.  COSA C'È DA VEDERE  La casa da fuori è normalissima, ma molte guide turistiche la segnalano. Anche all'interno sembra una normalissima casa di un paio di secoli fa. Devo ammettere che non abbiamo ben capito cosa ci si potesse trovare di così particolare, anche se con le poche spiegazioni tutte in ungherese... Sicuramente all'interno era piena di oggetti carini e ninnoli, ma purtroppo per chi non conosce questo poeta la visita non dice proprio nulla.

CHIESA FRANCESCANA (SARLÓS BOLDOGASSZONY-KEGYTEMPLON) DI SÜMEG

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 ACCESSIBILITÀ  La chiesa ha 6 scalini davanti.  Per la verità sembrava che da un lato l'ingresso disabili ci fosse, ma la porta era chiusa e non c'era nessuno.  COSA C'È DA VEDERE Questa non è la chiesa principale di Sumeg e da fuori sembra anche abbastanza anonima...  ... dentro il discorso cambia un po', le decorazioni interne sono veramente ricche. Non solo gli affreschi sono notevoli, ma anche le statue e gli altari secondari sono ricoperti di dorature.

PALAZZO VESCOVILE (PÜSPÖKI PALOTA) DI SÜMEG

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  ACCESSIBILITÀ  Il palazzo non è accessibile. Gli unici locali che fanno eccezione sono la cappella dall'ingresso e la cucina ed il bagno disabili dal cortile.  Per raggiungere il resto delle stanze bisogna prima salire due rampe di scale, poi circa ogni tre o quattro sale ci si imbatte in gruppi di quattro o cinque scalini a volte in salita e a volte in discesa, infine per uscire ovviamente bisogna scendere le due rampe di scale. Ci sono i corrimani, ma comunque c'è da camminare un po'.  COSA C'È DA VEDERE  La cappella dedicata a San Martino è notevole soprattutto il soffitto.                                           Quale sarà mai però la grande particolarità del palazzo? Sono seria: l'abbondanza di bagni, o latrine se preferite! In una qualcuno si è anche divertito a disegnare dei teschi... forse ci passava molto tempo... Essendo il palazzo vescovile ci sono anche alcuni paramenti liturgici. 

CASTELLO DI SÜMEG

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 ACCESSIBILITÀ  Il castello è difficile da raggiungere a piedi perché la salita è lunga e in alcuni punti molto ripida, è lastricata con ciottoli.  Dalla biglietteria alla corte del castello c'è un altro tratto di salita molto ripido e sconnesso.  Non si può salire con la macchina, ma avvisando qualche giorno prima e a pagamento si può chiedere di far portare su un disabile con la macchina del castello.  Una volta arrivati alla corte senza scalini si arriva soltanto ai bagni, che erano molto puliti. Per arrivare in tutti gli altri locali che si affacciano sul cortile ci sono più o meno scalini. Lo spettacolo dei cavalieri invece si svolge accanto ai parcheggi.  COSA C'È DA VEDERE  Vicino ai parcheggi, prima di cominciare la salita, troviamo le ricostruzioni di alcune macchine da guerra. Lasciate perdere l'ariete ragazze; questo castello non è mai stato espugnato! Cominciamo ad entrare dal ponte levatoio. Il cortile è disseminato di giochi; un ottimo posto per tornare bambin

MUSEO DELLA CIVILTÀ CONTADINA (GEORGICON MAJOR MUSEUM) DI KESZTHELY

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 ACCESSIBILITÀ  L'accessibilità è limitata, l'unica parte raggiungibile senza scalini è la fattoria.  La cantina è accessibile solo con una rampa di scale, mentre la parte in cui é ricostruita una casa contadina ha 6 scalini prima della porta.  Quasi tutti gli altri passaggi hanno uno o due gradini. Il bagno disabili c'è.  COSA C'È DA VEDERE  Abbiamo visto come si spostava la nobiltà, ma il resto della popolazione? Se si era fortunati con dei carretti come questo, in ogni caso per molti il maggior spostamento pensabile era andare al mercato più vicino a vendere i prodotti agricoli.    Questi invece erano i giocattoli dei bambini, li si faceva con quello che si trovava in giro.  Infine nella fattoria c'erano alcuni animali, forse prendendo il cibo in biglietteria si poteva anche dargli da mangiare. 

CASTELLO DI KESZTHELY

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    ACCESSIBILITÀ  Il palazzo è quasi completamente accessibile, fa eccezione solamente la biblioteca piccola, che ha due porte troppo strette per una sedia a rotelle.  Il bagno disabili si trova accanto alla biglietteria ed era pulitissimo.  COSA C'È DA VEDERE                         Le due biblioteche sono forse le stanze più belle.  I salottini sparsi nel castello hanno molti stili diversi, anche perché il palazzo è stato abitato fino a pochi decenni fa, quindi è stato più volte decorato secondo lo stile in voga al momento.  Anche le sale private della famiglia venivano tenute al passo con i tempi, questa nursery è decisamente di inizio secolo.                                           Sono rimasti anche molti ritratti della famiglia Festetics, ma che ci fa in Ungheria un bambino vestito alla moda scozzese? Molto semplicemente un membro della famiglia sposò una nobildonna scozzese, ecco probabilmente spiegati anche i capelli rossi dei due fratelli.  Non solo ritratti, in questo

ESPOSIZIONE SULLA CACCIA DI KESZTHELY

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 ACCESSIBILITÀ  L'esposizione sulla caccia è accessibile. Anche se si trova fuori dal parco del castello è compreso nel biglietto.  All'ultimo piano c'è un plastico con i trenini che si riesce ad ammirare senza troppi problemi, in un punto però c'è un ponte con le scale per passarci sopra, che chiaramente non è accessibile.  Il bagno disabili si trova al piano terra ed era pulito. Se gli animali impagliati vi danno fastidio non vi consiglio di visitare l'esposizione.  COSA C'È DA VEDERE  Molti animali impagliati, ma non è chiaro se siano tutti trofei di caccia.  In ogni caso la caccia, probabilmente a cavallo, doveva essere una delle attività preferite dalla nobiltà ungherese.  I trenini funzionano e fanno il giro per vari paesaggi e luoghi iconici di Keszthely e dell'Ungheria.  La parte più carina però era probabilmente questa con la neve.

MUSEO DELLE CARROZZE DI KESZTHELY

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 ACCESSIBILITÀ  Il museo è accessibile, si trova nel parco del castello.  Il bagno disabili qui non l'ho visto.  Si può salire su una delle carrozze con una piccola offerta, però bisogna riuscire a salire sul predellino e poi sulla carrozza, cosa non proprio scontata.  COSA C'È DA VEDERE  Innanzitutto che bello poter salire su un calesse, devo dire che si è rivelato più semplice di quanto pensassi. Comunque secondo me viaggiare con questi mezzi non era proprio il massimo della comodità.  Proviamo ora a scoprire qualche veicolo più particolare, come questo che veniva usato dalle spose.  Bello imbottito questo calesse di vimini! Magari il fiasco serviva proprio a contenere una bevanda calda, d'altronde non c'era mica il riscaldamento come nelle nostre macchine... ... e questi pattini mi fanno pensare che di freddo da queste parti ce ne fosse parecchio! Doveva venire un po' di neve per dover usare una slitta.