ABBAZIA DI MORTEMER

 ACCESSIBILITA'

Le rovine dell'abbazia sono abbastanza accessibili; così come il sentiero che costeggia un paio di laghetti, bisogna soltanto fare attenzione alle oche che stazionano all'imboccatura della passeggiata. Sono decisamente poco amichevoli, anzi le si potrebbe tranquillamente definire oche da guardia: una ha rincorso mia sorella e un'altra ha puntato me, se ne è andata solo quando mio padre ha fatto finta di tirarle un calcio. 

Il Sentiero dei Duchi è più difficile da percorrere, si trova in mezzo ad un boschetto, quindi oltre ad essere stretto, è un po' sconnesso e pieno di radici. A noi forse è andata particolarmente male perché nei giorni precedenti aveva piovuto e c'era fango, fatto sta che neanche mio padre è riuscito a farmelo fare tutto. 

Gli edifici ancora intatti dell'abbazia, a parte la colombaia, ospitano un museo e sono visitabili soltanto con visita guidata. Non so se siano accessibili perché non siamo riusciti a fare la visita guidata a causa degli orari che cambiavano di continuo. In sostanza: siamo arrivati all'abbazia un giorno perché su internet c'era scritto di una visita guidata nel pomeriggio, ma abbiamo scoperto dalla bigliettaia che le visite erano solo nel week end a certi orari; siamo tornati nel week end e ci hanno detto che la visita guidata c'era, ma due ore più tardi rispetto a quello che ci era stato riferito qualche giorno prima! A quel punto abbiamo visitato la parte libera e poi siamo andati altrove. Ma, io dico, è possibile una cosa del genere?

Il bagno disabili non c'è. Ci sono soltanto alcuni gabbiotti di legno, non c'è la turca, ma sono talmente piccoli che si fa fatica a chiudere la porta dopo che ci si è seduti.

COSA C'E' DA VEDERE

La chiesa è ridotta veramente male, anche questa venne venduta con la Rivoluzione Francese, ma la comunità di monaci era già talmente ridotta che gli edifici erano già parzialmente in rovina. Questa è una delle parti più intatte: il muro del transetto. 

L'abbazia ha questo nome non troppo beneaugurante (Mortemer significa "mar morto"), probabilmente perché sorgeva in una zona paludosa che i monaci si impegnarono a bonificare. Proprio dietro si trovano ancora due stagni e dal ponte che li separa si ha una bella vista sugli edifici rimasti intatti.

L'attrazione più particolare è probabilmente il Sentiero dei Duchi, che riassume la storia del Ducato di Normandia.

Tutti i personaggi sono rappresentati da statue in legno ed accompagnati da un cartello con un breve racconto del loro regno, purtroppo solo in francese. Partiamo con il fondatore del ducato: Rollone, un condottiero vichingo o normanno, come venivano chiamati i vichinghi all'epoca, che ottenne il titolo di Duca ed un feudo, poi chiamato Normandia, dal re dei Franchi Carlo III. A quel punto si fece battezzare e divenne Roberto I.

Andando avanti di qualche secolo incontriamo Eleonora d'Aquitania. In realtà sarebbe più corretto definirla Duchessa Consorte o Duchessa Madre di Normandia, infatti ad ereditare il Ducato di Normandia furono prima suo marito Enrico II Re d'Inghilterra e poi suo figlio Riccardo Cuor di Leone. Ma la Normandia ebbe anche una Duchessa a tutti gli effetti: l'Imperatrice Matilde, suocera di Eleonora.

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