I LUOGHI DELLO SBARCO
ACCESSIBILITA'
Questa volta vi porto un po' in giro, nel senso che vi mostrerò due spiagge dove sono sbarcati gli americani e gli inglesi e le postazioni di difesa tedesche situate un po' nell'entroterra sulle colline.
Omaha Beach è abbastanza accessibile: c'è una rampa per arrivare sulla spiaggia, ma poi bisogna fare i conti con la sabbia. L'altra spiaggia invece è più difficile da raggiungere: io ho visto più che altro delle scale. In ogni caso non ci si perde molto rimanendo sulla passeggiata che le costeggia.
Le difese tedesche sono situate in un prato in cima ad una collina. Qui bisogna per forza camminare sull'erba o su sentieri in terra battuta. Tecnicamente si può entrare nei vecchi bunker, ma la carrozzina a rotelle non passa per le entrate. Qui c'erano anche i bagni disabili ed erano puliti.
COSA C'E' DA VEDERE
Ecco a voi Omaha Beach. Delusi? In effetti dopo ottant'anni si fa fatica a credere che questa comunissima spiaggia per alcuni giorni sia diventata un vero e proprio inferno per migliaia di soldati. Forse questo dovrebbe farci capire quanto sia facile che il tempo cancelli tutti i segni del passato e di conseguenza quanto sia importante non dimenticare.
Questa invece è una delle spiagge che vide lo sbarco degli inglesi. Ma cosa sono queste strane strutture? Si tratta di blocchi di cemento, ora vi spiego anche che ci fanno qui. Dopo il D-Day infatti gli Alleati avevano bisogno di porti dove far sbarcare truppe, mezzi di trasporto, rifornimenti ed in generale tutto ciò che serviva per liberare la Francia e poi avanzare verso Berlino, ma la Normandia non ha porti naturali e la maggior parte della costa era ancora saldamente in mano ai tedeschi; l'unica soluzione era costruire dei porti artificiali. Ecco quindi che le spiagge che avevano visto lo sbarco vennero trasformate in porti militari: affondando questi grandi cassoni di cemento vennero creati dal nulla moli e frangiflutti. I resti di queste strutture si trovano anche ad Omaha Beach, ma lì sono visibili solo con la bassa marea.
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