MUSEO DI GIOVANNA D'ARCO
ACCESSIBILITA'
Il museo è accessibile e c'è l'ascensore. Solo una stanza non siamo riusciti a raggiungerla, perché avremmo dovuto prendere un secondo ascensore, che era fuori uso.
La visita è costituita principalmente da video e c'è l'audioguida in italiano.
C'è più di un bagno disabili, quello al piano terra però non era molto pulito.
COSA C'E' DA VEDERE
Il museo si trova nel palazzo vescovile, lo stesso luogo in cui si svolse il processo a Giovanna d'Arco. Questa è l'unica sala decorata. In realtà il museo è tutto multimediale, tramite dei video nelle varie sale si ripercorre il processo di riabilitazione di Giovanna, svoltosi venticinque anni dopo la sua morte, su richiesta del re di Francia. E' forse meno conosciuto, ma è proprio grazie a lui che Giovanna venne riconosciuta innocente, se non fosse stato fatto, chissà come la ricorderemmo oggi...
Non vi racconto tutto ovviamente, ma vi svelo qualche retroscena, vediamo se il primo procedimento che la condannò fu regolare. Innanzitutto il processo a Giovanna cominciò senza che fossero stati decisi i capi d'accusa e senza che lei avesse un avvocato difensore, alla fine la si accusò di eresia perché si era vestita da uomo, un comportamento non approvato dalla chiesa. La mancanza di un'avvocato era legale, durante i processi di eresia ci si doveva difendere da soli, la mancanza dei capi d'accusa assolutamente no: come si fa a processare qualcuno se tecnicamente neanche i giudici sanno per cosa lo stanno processando? Probabilmente gli inquisitori cominciarono ad interrogarla sperando che lei dicesse qualcosa di veramente grosso, ma dal momento che lei gli tenne testa, le affibbiarono l'unica colpa che non poteva negare.
Attraverso i filmati conoscerete vari personaggi tra cui anche i giudici di Giovanna nel primo processo. Lì fanno un po' la figura dei cattivi, ma forse possiamo dire qualcosina a loro discolpa. In primo luogo mettere insieme la giuria non fu facile, nessuno voleva partecipare: tutti infatti sapevano che la sentenza era già stata scritta dagli inglesi che volevano Giovanna morta e soprattutto condannata come eretica per screditare il nuovo re di Francia, che proprio a lei doveva la corona. Alcuni giudici vennero addirittura portati a Rouen con la forza. Questi teologi, inquisitori ecc. tentarono in tutti i modi e con tutti i mezzi di far cadere in contraddizione Giovanna, ma non ci fu niente da fare: quando tentarono di falsificare i verbali del processo lei si appellò al pubblico che confermò il fatto che non erano state riportate le sue esatte parole e li costrinse a correggere. Durante il processo accade anche un piccolo mistero, per difendersi Giovanna sfrutta le irregolarità dei giudici, ma per farlo dovrebbe conoscere il diritto canonico e quindi le norme che regolano i processi per eresia ed a giudicare dalle risposte sembra proprio che lo conosca; com'è possibile? Su questo fatto gli studiosi non hanno una risposta.
Alla fine i giudici per condannarla, la portarono sulla piazza principale e la minacciarono di bruciarla sul rogo seduta stante se non avesse abiurato, cioè riconosciuto di avere torto, forse le fecero anche credere che sarebbe stata liberata o comunque che sarebbe stata portata in un carcere ecclesiastico, sorvegliata da delle donne. A quel punto Giovanna cedette; che altro ci si poteva aspettare? In realtà con quella mossa è possibile che i giudici stessero tentando di salvarla: per il diritto canonico un eretico che riconosce i suoi errori e si pente può essere incarcerato a vita, ma non condannato a morte, per questo gli inglesi andarono su tutte le furie. Come fare a condannarla a morte adesso? Semplice: Giovanna ha promesso di non vestirsi più da uomo, se lo rifarà sarà recidiva e potrà essere bruciata viva, basta indurla a farlo. Giovanna quindi, vestita con abiti femminili, viene riportata nella cella dove era stata tenuta e a sorvegliarla ci sono... cinque uomini tre dei quali dormono all'interno della cella per assicurarsi che lei non provi a scappare! Dopo appena qualche giorno Giovanna viene ritrovata vestita in abiti maschili. Nessuno si preoccupa di capire dove li abbia trovati o perché li abbia indossati, Giovanna ha mancato alla promessa di vestirsi da donna, è fatta! Giovanna viene immediatamente portata sulla piazza di Rouen e bruciata viva.
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