PALAZZO DUCALE DI SASSUOLO
ACCESSIBILITA'
Il palazzo è accessibile, ci sono soltanto alcune rampe un po' ripide.
L'unico luogo non raggiungibile è la biglietteria, perché ci sono dei gradini.
COSA C'E' DA VEDERE
Gli interni del piano nobile sono davvero favolosi. L'intento del Duca Francesco I d'Este è infatti quello di trasformare l'originario castello in una "Delizia", dopo la perdita di Ferrara nel 1597 la corte estense si era trasferita a Modena e c'era bisogno di rinnovare il ducato. "Delizia" era il nome con cui la famiglia d'Este definiva le sue residenze di campagna; luoghi di villeggiatura in cui la corte si trasferiva per dedicarsi al divertimento ed alla vita mondana.
Le decorazioni seicentesche giocano con gli occhi dei visitatori con un tripudio di illusioni ottiche, sapete dirmi ad esempio quale di queste due porte è dipinta e quale è vera. Quella coperta dalla tenda e la tenda stessa non sono altro che pitture, ci credete? A proposito oggi abbiamo una nuova accompagnatrice, la mamma si nasconde sempre dietro l'obbiettivo, ma la nonna è meno timida.
A proposito di illusioni ottiche guardate che trompe l'oeil orna la sala delle guardie, uno degli ambienti di rappresentanza del palazzo. L'unica cosa autentica qui è il vano della porta e la sua cornice, tutto il resto è dipinto. L'effetto è un ambiente che sembra molto più grande.
In origine il palazzo era circondato da un magnifico parco, di cui ora resta soltanto un pallido ricordo. Questa è la Peschiera, ormai ridotta ad un rudere; tuttavia, malgrado fosse stata realizzata proprio con l'intento di imitare un'antica struttura in rovina, in origine era corredata di statue e giochi d'acqua. La sua condanna, oltre ad anni di incuria, è stata la pietra con cui venne realizzata, una pietra che si erode molto in fretta e non resiste agli agenti atmosferici.
All'interno del palazzo sono esposte numerose opere della Galleria Estense, di cui fa parte il palazzo stesso. Ecco un San Francesco in meditazione, realizzato da un pittore ignoto, ma che sicuramente si ispirava a Caravaggio per l'uso della luce.
Infine a palazzo c'è una mostra che illustra la vita a corte nel Settecento. Qui vediamo, ricostruiti con la cartapesta, gli abiti che si indossavano allora.
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