MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO DI TORINO
ACCESSIBILITA'
Il museo è accessibile, bisogna soltanto avvisare in biglietteria per farsi aprire la porta dell'ascensore.
C'è da usare un servoscala interno per arrivare al parlamento.
Il bagno disabili si trova dopo la biglietteria.
COSA C'E' DA VEDERE
Il museo racconta di fatto la storia del Regno di Sardegna dalla Rivoluzione Francese all'Unità d'Italia con immagini, ma anche modellini e ricostruzioni di ambienti.
Cominciamo dall'epoca della Restaurazione, nella quale comincia a farsi strada l'idea di riunificare l'Italia e liberarsi del dominio asburgico. Ovviamente gli imperatori d'Austria non sono affatto contenti di questa possibilità e molti intellettuali italiani vengono imprigionati, in una cella come questa venne rinchiuso Silvio Pellico.
I prossimi due ambienti ci portano invece a rispolverare la figura di Carlo Alberto di Savoia, che combatté la prima guerra d'indipendenza tra il 1848 ed il 1849, la perse; ma diede il via al sogno di riunificare l'Italia sotto la dinastia sabauda. Vediamo quindi la sua tenda da campo e la ricostruzione della stanza in cui morì, mentre era in esilio ad Oporto.
Subito dopo troviamo quello che potremmo definire il primo parlamento d'Italia: l'aula della Camera dei Deputati Subalpina. Questo è anche il motivo principale per cui molti abitanti degli stati preunitari volevano entrare a far parte del Regno di Sardegna: nel 1848 Carlo Alberto emanò lo Statuto Albertino, di fatto trasformò la monarchia sabauda in una monarchia costituzionale. Questo significava che c'era un parlamento eletto dai cittadini; ora non montatevi troppo la testa: soltanto i cittadini maschi più ricchi avevano diritto di voto ed il re conservava comunque molti poteri, non ultimo quello di sciogliere il parlamento. Tuttavia, se consideriamo l'assolutismo presente negli altri stati era già un bel passo avanti.
Ovviamente chi non può mancare in un museo del Risorgimento? Garibaldi. Decisamente con la spedizione dei Mille diede una bella spinta alla riunificazione dell'Italia! Quando a Torino videro cosa stava succedendo il governo sabaudo si mosse in tutta fretta e si precipitò a sud con l'esercito per partecipare all'assedio di Gaeta ed evitare che Garibaldi se ne prendesse tutto il merito e, già che c'era, anziché consegnare il Regno delle Due Sicilie a Vittorio Emanuele II, pensasse bene di proclamare la repubblica.
Ora che abbiamo più o meno riunificato l'Italia diamo un'occhiata all'inno nazionale di cui questo (ad eccezione dell'ultima strofa, a partire da "Evviva l'Italia") è il testo completo. Comunque è davvero vergognoso che la maggioranza degli italiani non sappia neanche che il nostro inno non è composto da una sola strofa divisa in due parti uguali, ma da tre strofe!
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