MUSEO BENEDETTINO E DIOCESANO D'ARTE SACRA DI NONANTOLA

ACCESSIBILITA'

Il museo è accessibile, fate soltanto attenzione a non precipitare giù da un paio di gradini quando entrate in biglietteria, comunque lì accanto c'è la discesina.

Per arrivare al secondo piano c'è l'ascensore, sperando che altri visitatori non lo abbiano bloccato facendo incastrare le porte, a quanto dicevano in biglietteria ogni tanto capita...

E' presente il bagno disabili.

COSA C'E' DA VEDERE

Il museo racconta la storia dell'abbazia di Nonantola e del suo territorio.

Alcune pale d'altare della zona ci testimoniano il passaggio di artisti importanti. Come Guercino che rappresenta la Madonna col Bambino e San Lorenzo e Elisabetta Sirani che insieme a Maria ed al Bambino dipinge San Domenico e Santa Caterina. Nel primo quadro Guercino davvero si supera nella maestria con cui rappresenta l'abito di San Lorenzo, ma anche Sirani non scherza nella resa delle vesti. 

Prima di mostrarvi due importanti pergamene vorrei chiedervi: sapete come si fa una pergamena? Ebbene in museo potrete scoprire i passaggi che partendo dalla pelle di una pecora portano alle pagine degli splendidi codici miniati. 

Perché le pergamene di Nonantola sono importanti? Per via delle firme che portano: a firmare qui sono stati niente meno di Carlo Magno e Matilde di Canossa. In realtà all'epoca non si firmava esattamente come facciamo noi oggi con nome e cognome, almeno non nel caso di sovrani o importanti feudatari; loro firmavano con un monogramma. Nel primo caso notiamo infatti le lettere K R L S che stanno per Karolus, quindi Carlo (Magno, aggiungeremmo noi). Il secondo è più complicato, recita infatti MATILDA DEI GRA(TIA) SI QU(I)D EST, dal latino: Matilda (o Matilde se preferite) se è qualcosa, lo è per grazia di Dio. Questi documenti testimoniano quanto fosse importante all'epoca l'Abbazia di Nonantola. Qui c'è un'ultima curiosità, mentre il monogramma di Matilde di Canossa, venne probabilmente scritto dalla contessa di proprio pugno; Carlo Magno non firmò personalmente la sua pergamena, cosa ce lo fa credere? Il fatto che Carlo fosse semianalfabeta, sapeva leggere, ma non scrivere. Magari la sua firma la sapeva fare comunque... ma probabilmente per ragioni anche di tempo aveva dei segretari che si occupavano di firmare i documenti al suo posto.

Assolutamente eccezionale è questo frammento di sciamito, un drappo proveniente da Costantinopoli e risalente al IX o X secolo, che avvolgeva alcune reliquie conservate nell'abbazia. Venne donato all'abate di Nonantola, mentre questi si trovava a Bisanzio come ambasciatore di Carlo Magno, probabilmente dalla stesso imperatore bizantino.

Infine un reliquiario che si dice contenga un frammento della Vera Croce, cioè la croce sulla quale venne martirizzato Gesù. Molti di voi avranno probabilmente sentito dire che se si mettessero insieme tutti i presunti frammenti sparsi nel mondo ne verrebbe fuori una croce gigantesca; in realtà pare che questa sia soltanto una leggenda. Nell'800 un frate francese si prese la briga di misurare tutti questi frammenti e, stando ai suoi calcoli, il pezzo che ne deriverebbe non potrebbe mai bastare per formare le due travi di legno necessarie a crocifiggere un uomo.

Commenti

  1. Incredibile quante cose si possono trovare in un piccolo museo

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

LA BUCACCIA DI GUARDISTALLO

MUSEO DELLA BILANCIA DI CAMPOGALLIANO

SERATA MEDIOEVALE A GUARDISTALLO