MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO DI PADOVA
ACCESSIBILITA'
Il museo è in massima parte accessibile, purtroppo però alcune sale presentano scalini.
Il bagno si trova accanto alla biglietteria ed era pulito.
COSA C'E' DA VEDERE
Cominciamo con le tombe della popolazione che occupava questi territori prima dei romani, i Veneti.
Vediamo quindi una tomba femminile ed una maschile. Strano trovare due vasi del corredo posizionati direttamente sopra la salma, in molte altre culture vengono messi accanto. L'uomo invece venne sepolto con un cavallo, anche sepolture di una persona accompagnata da un animale in altre culture sono più uniche che rare, ma qui non è l'unica. Chi era quest'uomo, un guerriero sepolto con il suo cavallo? Purtroppo senza corredo funerario è impossibile stabilirlo, a me verrebbe comunque da dire che si trattasse di una persona di una certa importanza, dopotutto anche nell'altamente improbabile caso in cui il cavallo fosse stato un ronzino morto di vecchiaia sarà comunque finito nella tomba del suo proprietario, quindi costui e la sua famiglia dovevano comunque potersi permettere di mantenere il cavallo.
In alcune sale sono presenti una parte dei reperti della mostra di qualche anno fa su Belzoni, uno dei primi avventurieri che riscoprirono la civiltà egizia in stile Indiana Jones. Oltre ad un paio di sarcofagi, sono visibili due statue della dea Sekhmet, dal corpo di donna e testa di leonessa. Su una parete c'è anche un elenco dei faraoni più importanti, io però non so chi abbia traslitterato i nomi, ma sicuramente non un italiano, molti non sono scritti con l'ortografia che si trova sui libri italiani.
Passiamo ora all'epoca romana con un'altra tomba, 'stavolta di famiglia. Questa edicola venne commissionata dalla famiglia dei Volumnii, il cui nome ci dice che erano di stirpe etrusca, ma venne poi usata anche da persone che non portano questo nome, lo sappiamo dalle iscrizioni che accompagnano ciascun ritratto, forse si trattava di una famiglia molto allargata.
Infine due reperti più particolari. Questo bellissimo vaso in pasta vitrea, che è anche un po' misterioso, innanzitutto per l'eccezionale qualità, poi perché non si sa bene da dove arrivi o cosa dovesse contenere e di conseguenza a cosa servisse. Vista la forma e la qualità poteva forse trattarsi di un contenitore per profumi o cosmetici, sicuramente però era un oggetto da ricchi.
Poi un altro vaso in ceramica, che di particolare ha chiaramente le decorazioni. Tecnicamente questo vaso è un askòs di produzione capuana e serviva come contenitore per liquidi; in questo particolare caso tuttavia le dimensioni e le straordinarie decorazioni suggerirebbero che quest'oggetto non avesse un uso pratico, ma che fosse soltanto una suppellettile di pregio da esibire. In pratica chi oggi si mette in casa vasi, ed in generale oggetti, di design non si è inventato nulla.
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