PALAZZINA DEI GIARDINI A MODENA

 ACCESSIBILITA'

L'ingresso principale ha un paio di scalini distanziati. C'è un ingresso più accessibile sul retro, ma per arrivarci bisogna superare un tratto con un po' di ghiaia.

La Palazzina non ha i bagni.

COSA C'E' DA VEDERE

La struttura da fuori è molto suggestiva nella sua architettura neoclassica del XVII sec.

Prima di essere donata alla cittadinanza dal Duca di Modena, venne edificata come luogo di svago per la corte. La sala centrale, dopo i restauri, mostra di nuovo gli affreschi dell'epoca. 

LA MOSTRA

Di solito la Palazzina ospita mostre di arte moderna e contemporanea.

Attualmente è presente l'esposizione Naturale e innaturale. Dinosauri e altre creature, che ha una sezione dedicata ai dinosauri ed una ad opere ispirate ad animali fantastici. Ad accogliervi intanto il calco di uno scheletro di allosauro. 

Anche questo è un calco, anche se sicuramente qualcuno lo avrà riconosciuto: è "Ciro". Un fossile straordinario; in primo luogo perché si tratta di un cucciolo di teropode (Scipionys samniticus) e i fossili di cuccioli di dinosauro sono incredibilmente rari, poi perché è talmente ben conservato che sono ancora riconoscibili una parte dei tessuti molli come l'intestino. 

L'altra parte della mostra è dedicata ad opere d'arte moderna che ritraggono animali immaginari o paesaggi come questi. 

Ci sono anche alcuni dipinti, di cui questo è quello più simile ad un paesaggio reale.

Questa scultura non è un inno alla caccia, ma è ispirata ad alla leggenda di San Giuliano. Un nobile belga un giorno uccise un cervo con una freccia e l'animale prima di morire gli fece una terribile profezia. Il giovane dunque uccise accidentalmente i suoi genitori prendendoli per amanti di sua moglie, sconvolto fuggì fino in Italia, dove si dedica a traghettare i pellegrini da una sponda all'altra del fiume Potenza. Un giorno anziché scacciarlo aiuta anche un lebbroso (la lebbra è una malattia della pelle che era abbastanza diffusa nel medioevo e che terrorizzava la gente; contrarla significava essere bandito da ogni comunità umana. Spesso i lebbrosi facevano talmente tanta paura da essere aggrediti per paura del contagio). Il lebbroso si rivela poi essere un angelo che gli concede il perdono dei suoi peccati. La morale sta ad indicare che la violenza contro la natura, intesa anche come portatrice di avvertimenti divini, possa portare a tragiche conseguenze. Una lezione molto attuale secondo me.  

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