MUSEO CIVICO POLIRONIANO A SAN BENEDETTO PO
ACCESSIBILITA'
Il museo è accessibile.
Il bagno non era pulitissimo.
COSA C'E' DA VEDERE
Il museo è ospitato nei locali dell'ex monastero. Dopo l'abbandono rimane poco della sistemazione originaria, ma qualche ambiente si può ancora individuare.
Come lo scriptorium, ovvero la stanza dove i monaci amanuensi trascrivevano i testi, riconoscibile proprio grazie all'affresco di un amanuense sulla porta; c'è poi la Biblioteca Monastica uno degli ultimi locali realizzati perché commissionata nel '700 da Maria Teresa d'Austria, per promuovere l'istruzione in tutti i suoi domini. Dopo l'estinzione dei Gonzaga la Lombardia era infatti passata sotto il controllo degli Asburgo.
Nelle altre sale possiamo scoprire la vita quotidiana di questa zone più o meno fino alla prima parte del secolo scorso. Una società dedita all'agricoltura ed alle attività che si svolgevano lungo il fiume Po. Vediamo quindi un calendario con cui il contadino poteva programmare i tempi della semina e del raccolto e una barca per la caccia lungo il fiume, in particolare agli uccelli.
Passando poi alla sfera femminile troviamo alcuni vecchi abiti, come queste cuffiette per i bambini e poi numerosi cassoni dotali. Ricordiamo che la pratica di fornire una dote ad una ragazza che si stava per sposare in Italia è stata ufficialmente abolita solo nel 1975, prima una ragazza per potersi sposare doveva portare dei beni al futuro marito. In un contesto contadino la dote ed il corredo spesso coincidevano, ecco quindi il baule con lenzuola e tovaglie ricamate e abiti che una sposa portava al marito, tutto rigorosamente inventariato perché se il matrimonio fosse fallito questi beni dovevano assolutamente tornare indietro e addirittura essere risarciti se fossero stati rovinati.
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