SABBIONETA
ACCESSIBILITA'
Per arrivare in città con la macchina non ci sono problemi, entrando da via Giulia Gonzaga ci si trova subito nel parcheggio, dopo comincia la zona traffico limitato.
Passeggiare per le vie purtroppo è molto difficoltoso perché la maggioranza non è asfaltata, ma ha i ciottoli ed i marciapiedi in mattoni non sono completamente lisci.
Per fare una passeggiata sulle mura l'accesso da Porta Vittoria è impraticabile con una sedia a rotelle perché la salita è molto sconnessa ed ha anche dei gradini. L'altro accesso noi lo abbiamo trovato chiuso. C'è anche una pista ciclabile che corre alla base delle mura accanto al fossato, ma le discese sono ripide e non è asfaltata, con le piogge di queste settimane poi c'era cresciuta parecchia erba.
Ci sono dei bagni pubblici accanto alla Chiesa dell'Incoronata, non erano chiusi e il bagno disabili era pulito e ben attrezzato.
COSA C'E' DA VEDERE
La città è stata fondata nel 1556 da Vespasiano Gonzaga Colonna, che volle edificare la città ideale secondo i canoni del Rinascimento.
Oltre ai palazzi ed alla pianta a scacchiera la caratteristica della nuova capitale del Duca Vespasiano sono le mura ancora quasi intatte.
La cinta muraria in origine aveva due porte. Porta Imperiale guardava verso il Ducato di Mantova, governato dal ramo principale dei Gonzaga. Senza dubbio è la più ricca con il suo rivestimento in marmo, ma è stata costruita circa dodici anni dopo l'altra, per scoprirlo c'è il trucco: nell'iscrizione sopra il passaggio centrale Vespasiano Gonzaga porta il titolo di Duca, ricordatevelo mentre ci dirigiamo dall'altra parte della città.
Un momento: ma all'interno di questa porta c'è un camino? Parrebbe proprio di si. D'altronde in inverno qui fa freddo, le guardie in qualche modo dovevano scaldarsi.
Dopo questa piccola distrazione arriviamo a Porta Vittoria, che all'epoca guardava al Ducato di Parma e Piacenza, e che venne costruita nel 1567 insieme alle mura. Nell'iscrizione qui Vespasiano è... marchese, ecco la conferma che le porte non sono contemporanee. A proposito, avete notato che queste due porte, così come molte altre dell'epoca, hanno tre ingressi, di cui quello centrale più grande e quelli laterali dalle dimensioni a volte di una normale porta di casa? Servivano a regolare il traffico, quello centrale era per carri, carrozze e uomini a cavallo, quelle laterali erano per la molto più numerosa gente a piedi a volte poi una era solo per entrare e l'altra solo per uscire.
Un altro gioiello di Sabbioneta sono le mura stesse, costruite per resistere alle moderne armi da fuoco dell'epoca, qual è il loro segreto? Il fossato? No, anche se sicuramente era utile per fermare gli assalti della fanteria.
Il trucco delle mura rinascimentali è la base inclinata verso l'esterno che nasconde un terrapieno. Se io infatti colpisco un muro verticale che non si appoggia a nulla con delle cannonate, probabilmente lo farò collassare su sé stesso non appena avrò frantumato poche pietre, ma se dietro al muro c'è un terrapieno, anche se i miei colpi frantumassero dei singoli blocchi di pietra il terrapieno sosterrebbe il resto della struttura e io per far franare la terra dovrei demolire un'enorme porzione di mura; un'impresa decisamente più ardua.
Commenti
Posta un commento