VILLA TOSI-BELLUCCI A VIGNOLA
ACCESSIBILITA'
Finalmente le Giornate FAI di primavera, così posso presentarvi qualche chicca che di solito non è visitabile; in questo caso la sede del Comune di Vignola.
Essendo sede comunale la villa è ovviamente accessibile, l'ascensore è sul retro.
Non ho visto i bagni, ma probabilmente da qualche parte c'è anche quello disabili.
COSA C'E' DA VEDERE
Allora, vediamo se in questi anni siete stati attenti alle mie spiegazioni: la villa venne costruita all'inizio dell'800 e presenta davanti un protiro con colonne che imita un tempio antico; dunque in che stile sarà stata costruita? Provate a rispondere senza sbirciare.
Spero che abbiate pensato tutti allo stile neoclassico.
All'interno fortunatamente la decorazione delle sale è sopravvissuta sul soffitto dell'atrio troviamo quindi la personificazione dell'Italia incoronata da un putto e sullo sfondo in lontananza i profili dei sui monumenti più famosi tra cui il Duomo di Milano. Il committente della villa infatti Giambattista Bellucci aveva aderito alla causa di Napoleone ed alle sue promesse di libertà. Mentre in una sala accanto il soffitto è occupato da... una carta geografica? Esatto purtroppo la foto è rovesciata, il nord è in basso, ma rappresenta ciò che si conosceva allora dell'Africa Subsahariana: ad eccezione delle coste praticamente nulla. Un cugino di Bellucci era infatti un esploratore.
Molti soffitti della villa presentano dei trompe-l'oeil per cercare di far apparire le stanze più alte, nello scalone addirittura il soffitto è sfondato per esasperare al massimo il senso dell'altezza. Mentre sul muro campeggiano i ritratti di Giuseppe Maria Soli e Pietro Minghelli, rispettivamente architetto e pittore della villa, oltre allo stemma di Vignola.
Non sappiamo in realtà se Minghelli ebbe il tempo di affrescare l'intera villa, ma i dipinti murali nascondono un altro piccolo mistero, guardate questa lunetta che imita un bassorilievo antico, all'estremità sinistra c'è un piccolo frate che indica le baccanti e il dio Bacco con un gesto di rimprovero. Il significato è chiaro: guardate cosa succede a bere troppo! Nella mitologia greca le baccanti erano donne che seguivano Bacco e che a volte potevano essere possedute dal dio a tal punto da compiere azioni quasi da indemoniate La difficoltà piuttosto è capire da chi sia stato dipinto il frate; guardando il resto delle decorazioni della sala sembrerebbe strano che facesse parte del bozzetto originale, ma non ci sono indizi su chi o quando possa aver modificato il dipinto né sul motivo per cui l'avrebbe fatto.
Come ultima sorpresa in una delle sale troviamo un quadro di Elisabetta Sirani, con tre allegorie. Al centro la Giustizia con la bilancia e la spada e ai suoi lati le due virtù che dovrebbero guidarla: la carità, che sta allattando un bambino, e la prudenza, che regge uno specchio non perché sia vanitosa, ma per guardarsi alle spalle.
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