MUSEO CIVICO ALA PONZONE A CREMONA
ACCESSIBILITA'
Il percorso è quasi completamente accessibile, tranne la sala delle ceramiche che ha cinque scalini.
I bagni si trovano in biglietteria e quello disabili si trova solo nella parte degli uomini, ma ovviamente lo possono usare tutti i disabili, sia uomini che donne.
COSA C'E' DA VEDERE
Il museo è ospitato all'interno di Palazzo Affaitati, un palazzo signorile che conserva ancora alcune architetture settecentesche come lo scalone e la loggia nel cortile interno. La struttura del palazzo è però più antica, risale alla seconda metà del '500 ed occupa un intero isolato.
Al piano nobile sopravvivono alcune stanze affrescate veramente notevoli, poche purtroppo perché la struttura nell'800 divenne un ospedale, dunque lo spazio interno fu inevitabilmente rimaneggiato.
La maggior parte del museo è occupata dalla pinacoteca, che custodisce opere di artisti per lo più locali. Non può mancare Bernardino Campi, ma è presente anche una pittrice che ha fatto vari ritratti: Lavinia Fontana con il dipinto Ritratto di gentiluomo con bambino.
Una delle sale più grandi è occupata da vare tele provenienti dalla chiesa di San Domenico, diverse pale d'altare sono del Malosso (Giovanni Battista Trotti), questa rappresenta il Miracolo di San Giacinto, almeno si cambia un po' soggetto. Mentre le lunette sono di altri artisti, il Transito della Vergine venne dipinto da Procaccini. A proposito, non mettetevi a cercare questa chiesa sulla mappa: l'edificio non esiste più; fatto che spiega anche perché a Cremona non ci sia la tomba di Antonio Stradivari. Il liutaio era stato sepolto nella tomba di famiglia in San Domenico, poi con la demolizione le sue spoglie ed il suo sepolcro andarono perduti. Oggi l'unica traccia rimasta è una targa per terra nel parco sorto al posto della chiesa.
Il dipinto più importante del museo è certamente questo: San Francesco in meditazione di Caravaggio. Qui l'uso della luce è spettacolare, quanto la resa del saio. C'è poi da notare una caratteristica tipica di Caravaggio: dov'è l'aureola? C'è, ma è a malapena visibile; per rendere le scene ancora più realistiche Merisi infatti tende quasi ad eliminare l'aureola, anche nei quadri in cui sono presenti Cristo o la Madonna.
Il museo conserva infine una piccola raccolta di ceramiche e porcellane, tra le quali è impossibile non notare per l'incredibile qualità questo recipiente traforato che imita un cestino e che è stato realizzato dalla manifattura di Meissen, che secondo me è una delle migliori d'Europa. Sono presenti anche manufatti italiani della Ginori.
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