MUSEO DEL RISORGIMENTO LEONESSA D'ITALIA A BRESCIA

 ACCESSIBILITA'

Il museo è accessibile, ma si trova in castello, quindi bisogna riuscire ad arrivarci.

Il bagno disabili era pulito.

COSA C'E' DA VEDERE

Innanzitutto partiamo dal nome, perché Leonessa d'Italia? La città di Brescia si guadagnò questo appellativo a seguito delle Dieci Giornate, un'insurrezione scoppiata nel 1849 in cui i bresciani per dieci giorni tennero testa alle truppe austriache asserragliate in castello. Anche se con l'arrivo dei rinforzi austriaci l'insurrezione venne repressa nel sangue, la resistenza fu notevole e l'episodio venne ricordato come un atto di eroismo. 

Con queste premesse ovviamente durante la spedizione dei Mille non mancarono i volontari bresciani, i cui superstiti si fecero questa bandiera: il tricolore con al centro l'emblema della Trinacria (ovvero la Sicilia). 

Torniamo adesso un po' indietro e proviamo a chiederci: ma perché a partire dall'800 l'Europa venne infiammata da insurrezioni, moti e ribellioni varie di intere popolazioni per chiedere più libertà, quando era da almeno due secoli che il potere era retto da sovrani assoluti e soltanto qualche intellettuale aveva pensato di protestare? La causa di tutto fu la Rivoluzione Francese e le conquiste di Napoleone che portarono in mezzo continente gli ideali di libertà e uguaglianza tra gli uomini; a quel punto anche i borghesi ed il popolo cominciarono a credere che un'alternativa fosse possibile e lottarono per guadagnarsi i diritti e smettere di vivere alla mercé dei sovrani e dei nobili. Ovviamente la cosa non andava a genio ai monarchi europei e sappiamo che fine fece Napoleone, una fine ricordata in questo fazzoletto che ricorda l'occupazione della Francia a seguito di Waterloo. 

Una volta tolto di mezzo Napoleone i suoi avversari si illusero di poter tornare alla situazione precedente, ma avevano fatto male i conti: le idee della Rivoluzione ormai avevano infiammato soprattutto la borghesia, che non le dimenticò solo perché Napoleone era stato sconfitto, anzi cominciò a chiedere maggiori libertà. L'Impero Austro-ungarico, che aveva il controllo della Lombardia, però si limitò a ricorrere a divieti e censure per evitare le ribellioni, ma la gente trovò comunque il modo di aggirare i divieti ed esprimere le proprie opinioni, nei modi più originali... come i colori del parasole con cui le signore andavano a passeggio. 

Alla fine come sappiamo si arrivò allo scontro armato, con il suo inevitabile seguito di morti e feriti, ma forse morire in battaglia all'epoca non era peggio che finire sotto questi ferri. Questa è di fatto la cassetta del pronto soccorso dei medici militari di allora... vista oggi mette i brividi. 

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