MUSEO DEL VIOLINO DI CREMONA

 ACCESSIBILITA'

Il museo è accessibile. L'unica cosa è che lungo tutto il percorso non c'è praticamente nessun posto per sedersi.

I bagni si trovano al piano interrato ed erano puliti.

COSA C'E' DA VEDERE

Partiamo dalla storia del violino come strumento musicale e scopriamo i suoi antenati come la viola rinascimentale. Poi, vi siete mai chiesti perché chi costruisce i violini viene chiamato liutaio e non violinaio (anche se questo termine a Cremona si può incontrare)? Perché la viola ed il violino derivano a loro volta dal liuto, uno strumento medioevale che ha una forma che un po' ricorda quella di una chitarra. 

Si passa poi a spiegare come si costruisce un violino con la ricostruzione anche di una bottega e degli strumenti appartenuti ad Antonio Stradivari, considerato il più grande liutaio di tutti i tempi. Però speravo che ci fosse anche qualche accenno in più a lui ed al mistero che circonda i suoi strumenti: perché non si riesce a riprodurre uno Stradivari? Pare che appunto il liutaio usasse una vernice particolare o un procedimento segreto per trattare il legno, dando così ai suoi violini una qualità eccezionale.

Ovviamente non possono mancare gli strumenti finiti come questo violino di Stradivari, accompagnato comunque da altri strumenti di liutai famosissimi, come Amati. Unica nota stonata è che alcuni erano accompagnati da un QR code per ascoltarne il suono, ma i video avevano un audio davvero terrificante! Piuttosto ogni giorno il museo organizza delle audizioni in cui viene suonato appunto uno degli strumenti della collezione. Io e mia madre non abbiamo preso i biglietti perché pensavamo di perdere tempo, ma mi sa che abbiamo fatto un grosso errore; se volete sentire come suona uno Stradivari andate all'audizione. 

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