MUSEO DI SANTA GIULIA A BRESCIA

 ACCESSIBILITA'

Per l'accessibilità si veda il post precedente sull'ex monastero di Santa Giulia, che ospita il museo.

COSA C'E' DA VEDERE

Devo dire che in questo museo sono presenti diversi reperti antichi in vetro, come questa anforetta in vetro soffiato. Ora non è un segreto che i romani conoscessero il vetro, ma è raro che gli oggetti si conservino perché, allora come oggi, il vetro è fragile. 

Vi ricordate il Capitolium di qualche giorno fa? Vi avevo accennato che un tempo l'area doveva essere ornata da numerose statue in bronzo, questo pettorale da cavallo ci dice che almeno una di queste doveva essere una statua equestre. La scena rappresenta una battaglia tra romani e barbari con al centro l'imperatore a cavallo; purtroppo in assenza di iscrizioni o di altri frammenti della statua non possiamo dire quale battaglia in particolare sia raffigurata o chi sia l'imperatore in questione. 

La parte più spettacolare della visita sono però senza dubbio gli splendidi resti di un quartiere residenziale romano decisamente benestante, le domus dell'Ortaglia. Si tratta di varie dimore con pavimenti a mosaico e, caso eccezionale, in cui si è conservata la parte inferiore di alcune pareti con decorazioni ad affresco. Guardate le due soluzioni che sono state usate in queste stanze per creare pavimenti policromi ad un costo abbordabile: nella prima abbiamo un grande mosaico in bianco e nero con solo al centro una rappresentazione di bacco tutta colorata; nella seconda un grande mosaico interamente colorato costituito da soli motivi geometrici. 

Generalmente però è la prima soluzione ad essere più diffusa come in questo caso. Anche perché sebbene i romani avessero meno mobili di noi, non avevano comunque le sale vuote. Dato che generalmente i mobili si mettono addossati alle pareti e non al centro di una stanza, perché spendere una fortuna per ricoprire un intero pavimento di scene a colori, quando inevitabilmente la parte più esterna verrà coperta? Ha molto più senso far rappresentare un bel quadretto al centro, dove tutti lo noteranno, e circondarlo con un'elegante cornice più semplice e con meno colori in modo da non lasciare il pavimento sguarnito, ma al tempo stesso senza spenderci una fortuna. 

Se pensate poi che i romani non avessero in casa oggetti particolari o che gli artigiani non avessero fantasia, vi sbagliate di grosso: guardate queste lucerne; sono state modellate a forma di elmo di gladiatore. 

Finiamo con un po' di medioevo e scopriamo che i segnavento a forma di galletto a quanto pare ha una storia antichissima: grazie all'iscrizione sulla coda questo può essere datato all'820, pochi anni dopo la morte di Carlo Magno, per intenderci.

Infine un po' di resti di edifici medioevali, tra i quali non possono mancare le tipiche bifore, le finestre divise in due da una colonnina. Questa sembrava posizionata apposta per fare una foto. 

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