MUSEO MINISCALCHI ERIZZO A VERONA
ACCESSIBILITA'
Il percorso del museo è accessibile.
Il bagno c'è, ma non ha una maniglia.
COSA C'E' DA VEDERE
Innanzitutto la facciata del palazzo è ancora affrescata.
All'interno dipende dalle stanze, qui le pitture rinascimentali risultano un po' danneggiate, si è però conservato il soffitto a cassettoni. Stranamente non è stato sostituito con un soffitto affrescato tra il Seicento e il Settecento.
Altre stanze infatti sono state ridecorate, come la cappella di famiglia, qui le decorazioni sono decisamente meglio conservate.
Il fatto che il palazzo sia stato abitato dalla famiglia Maniscalchi Erizzo ininterrottamente dal '400 alla seconda metà del '900 e più volte riadattato alle mode del momento ha portato a qualche arredo curioso, come questo camino ricoperto da piastrelle in maiolica. In origine le piastrelle ricoprivano una stufa e si trovavano in un'altra proprietà della famiglia.
Nel palazzo sono rimasti anche molti oggetti di proprietà della famiglia, come un servizio di piatti con rappresentate varie specie di uccelli e che risale all'epoca Napoleonica. Ci sono poi una grande quantità di oggetti diversi, tra i quali perfino dei reperti archeologici, in questo caso un coltello rituale del VII o VI sec. a.C., provenienti dalle collezioni dello studioso veronese Ludovico Moscardo.
LA MOSTRA
La collezione di Ludovico Moscardo si distingue però per la sua raccolta di disegni, purtroppo in parte dispersa all'inizio del secolo scorso. Dopo un paziente lavoro di restauro, alcuni saranno esposti per qualche mese.
Si tratta spesso di bozzetti o disegni preparatori anche di artisti famosi. Qui Alessandro Maganza raffigura Cristo alla colonna, vi ho messo questo perché il soggetto era facilmente riconoscibile, altri infatti non sono più che schizzi.
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