FORTE DI FORTEZZA (FESTUNG FRANZENFESTE)
ACCESSIBILITA'
La maggior parte del forte è accessibile, c'è un po' di ghiaia nel cortile.
Il luogo è veramente un immenso labirinto e non è facile orientarsi, ci sono vari ascensori per accedere alle varie aree.
La chiesa non è accessibile.
L'ingresso principale del bar ha delle scale e non è detto che gli addetti aprano la porta che ha la discesa.
I bagni disabili si trovano in vari punti.
COSA C'E' DA VEDERE
Il forte è immenso e si articola su tre livelli. Ognuno concepito e costruito per essere isolato ed indipendente dagli altri in caso di assedio.
L'intero complesso venne costruito tra il 1833 e il 1838. A seguito delle guerre contro Napoleone la monarchia austriaca decise di fortificare le vie di comunicazione più importanti dell'impero. Il forte comprendeva la cappella, una caratteristica tipica delle fortezze austriache, ed alla sua inaugurazione presenziò l'Imperatore Ferdinando I in persona.
Il forte venne costruito in una posizione strategica, sopra un lago artificiale; tuttavia non entrò mai in funzione, nel senso che non subì mai né un attacco né un assedio. Poteva ospitare un numero impressionante di soldati, ma non entrò mai non ebbe mai una guarnigione completa.
Ogni settore della fortezza venne progettato per poter rimanere isolato in caso di assedio e di conseguenza dotato di forni per cuocere il pane, in questo potevano entrare 500 pagnotte alla volta!
Dentro i suoi immensi spazi vuoti oggi sono state allestite varie mostre sia permanenti che temporanee; una delle prime racconta la storia dell'Oro di Fortezza. Durante la Seconda Guerra Mondiale il forte venne utilizzato dai nazisti per custodire l'oro sottratto alla Banca d'Italia, prima che venisse spedito in Germania. Qui c'è una ricostruzione dei carrelli usati per trasportare i lingotti d'oro.
LA MOSTRA
La mostra temporanea che mi ha colpito di più è stata senza dubbio questa: Smaltire Hitler. Dalla cantina al museo. Questa esposizione raccoglie numerosi cimeli del periodo nazista, ritrovati da persone che stavano svuotando le case dei nonni o dei genitori e racconta come siano stati a volte riutilizzati, prima di essere donati a vari musei; ponendo l'accento su un tema che è effettivamente molto difficile da trattare: cosa dobbiamo fare di questi oggetti? Le proposte possibili sono tre. Vanno conservati tutti come documenti storici e come monito per non dimenticare le barbarie che rappresentano? Vanno conservati solo quelli che trovano un posto nei musei e tutti gli altri distrutti per evitare che le persone li usino per riportare in auge l'ideologia nazista? Si possono commerciare tra privati come comuni oggetti di antiquariato perché in fondo sono soltanto oggetti comuni con simboli che sarebbero assolutamente innocui, se noi non li collegassimo al nazismo; o il loro acquisto deve essere riservato ad enti ed istituzioni che li usino per promuovere uno sviluppo consapevole della memoria? Provate a rifletterci bene prima di azzardare una risposta.
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