MUSEO DELLA PREISTORIA "LUIGI DONINI" A SAN LAZZARO DI SAVENA

 ACCESSIBILITA' 

Il museo è accessibile. 

Al massimo è un attimo stretto il passaggio nella capanna villanoviana. 

COSA C'E' DA VEDERE 

Il museo racconta l'evoluzione dell'uomo dai primi ominidi africani ai giorni nostri. Ci sono numerose ricostruzioni, come questi due cacciatori che hanno appena abbattuto un rinoceronte, che durante l'era glaciale era comune anche in Europa. Secondo voi per i gruppi di uomini primitivi era più importante la raccolta di frutti e piante o la caccia? Probabilmente la prima. In un bosco o comunque in un ambiente selvatico piante e frutti commestibili sono sempre disponibili, basta conoscerle. La caccia invece soprattutto ai grandi animali non aveva garanzie di successo, anche i leoni o le tigri non abbattono la preda tutte le volte che tendono un agguato, spesso falliscono. Per gli uomini primitivi il discorso era lo stesso era molto più facile che i cacciatori tornassero a mani vuote piuttosto che chi si dedicava alla raccolta delle piante. Sicuramente poi quando si riusciva ad abbattere una preda di tali dimensioni era una banchetto per l'intero gruppo, ma se avessero dovuto campare principalmente di caccia si sarebbero estinti in fretta. 

Per tutta l'era glaciale a dominare in Europa fu l'Uomo di Neanderthal ed è proprio con questa specie che comincia a formarsi una primitiva forma di religione. In questa ricostruzione un uomo sta curando una bambina. Probabilmente si usavano preparati a base di erbe, ma è altrettanto probabile che chi conosceva questi sistemi, uomo o donna che fosse, fosse anche uno sciamano o uno stregone e che le cure consistessero anche in formule o riti magici. 

Sicuramente per quanto riguarda le armi per la caccia l'invenzione dell'arco fu una vera rivoluzione, perché permetteva di scagliare dardi a distanze nell'ordine di decine o addirittura centinaia di metri, distanze impensabili con una lancia o un giavellotto. Questo arciere ha il tipico equipaggiamento dell'età del rame, ma non pensate che i metalli abbiano sostituito subito l'uso della pietra, le punte di freccia sono ancora per la maggior parte fatte di selce. La selce era molto più facile da trovare e lavorare rispetto al rame. 

Vari manufatti provengono da grotte della zona, questa scodella traforata risalente all'età del Bronzo ci racconta di un ulteriore cambiamento nella vita dei nostri antenati: lo sviluppo dell'allevamento e la conseguente produzione di latticini. Serviva infatti per produrre il formaggio dal latte degli animali. 

Nelle grotte sono stati ritrovati anche alcuni minerali molto particolari: le rose di gesso, che somigliano alle rose del deserto, ma non sono la stessa cosa. Le rose di gesso si formano quando l'acqua di un fiume contiene troppo solfato di calcio, che invece di sciogliersi comincia a formare dei cristalli semicircolari che somigliano a petali. Il colore grigio è dovuto all'argilla inglobata all'interno. 

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