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PALAZZO TAVECCHI RUSCONI A CENTO

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 ACCESSIBILITA'  Il palazzo è la sede di credem, quindi è visitabile con visita guidata solo in particolari occasioni.  La visita è accessibile. I bagni ci sono, ma non so se siano anche disabili.  COSA C'E' DA VEDERE                                          Il palazzo conserva ancora lo scalone del 1766, come venne commissionato da Giovanni Tavecchi. Nell'800, quando ormai il palazzo era passato alla famiglia Rusconi, in fondo al giardino venne aggiunto un dipinto a trompe-l'oeil, per dare l'impressione di un parco molto più grande.  La maggior parte delle collezione d'arte rimanda a Guercino, che era nato a Cento, ed alla sua scuola. Questo affresco strappato ha una storia particolare, proviene dal palazzo di fronte a questo, dove il giovanissimo Guercino aprì la sua prima bottega. Questa versione di Prometeo anima col fuoco una statua d'argilla  è un ...

CAMPO DI TRANSITO DI FOSSOLI

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 ACCESSIBILITA'  Il campo si riesce a girare abbastanza facilmente anche se molti tratti non sono asfaltati e bisogna girare sull'erba.  Il piccolo museo all'interno della baracca ricostruita ha alcuni passaggi un po' stretti e con qualche piccolo scalino.  Ci sono dei bagni, ma non so in quali condizioni.  COSA C'E' DA VEDERE Purtroppo le rovine delle strutture sono piuttosto anonime, guardandole non si riesce a distinguerle le une dalle altre. Tra l'altro, finita la guerra l'area del Campo Vecchio venne demolita ed il Campo Nuovo venne usato per fornire alloggi alle famiglie fuggite dall'Istria e dalla Dalmazia, modificando irrimediabilmente l'interno delle baracche. L'unico modo per distinguere la funzione degli edifici è guardarne la posizione sulla mappa. Quelli che costeggiano il viale d'ingresso erano gli alloggi delle guardie e gli uffici.  Sebbene i vari settori del campo fossero isolati gli uni dagli altri da recinzioni in filo ...

MUSEO DEL DEPORTATO A CARPI

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 ACCESSIBILITA'  Il museo è accessibile, per evitare i gradini che si trovano ad un certo punto basta tornare all'ingresso e farsi aprire il passaggio dalla biglietteria. COSA C'E' DA VEDERE All'ingresso questi pannelli di cemento riportano i nomi dei principali campi di concentramento nazisti. Poco vicino a Carpi sorgeva infatti il campo di transito di Fossoli, dal quale passarono moltissimi deportati italiani prima di finire nei campi da lavoro o di sterminio veri e propri. I reperti dei campi di concentramento sono pochi, ma significativi. Questo triangolo rosso, che contrassegnava i deportati per motivi politici, ci ricorda che i regimi fascista e nazista non hanno perseguitato solo gli ebrei, sebbene su di loro si siano accaniti maggiormente, ma in generale chiunque non la pensasse come loro (i dissidenti politici), gli omossessuali, non rientrasse nella cultura in cui si identificavano (le etnie minori come i rom o gli abitanti dei territori occupati) o fosse ...

ORTO BOTANICO DI MODENA

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ACCESSIBILITA' Il problema principale è la ghiaia, è ovunque e ce n'è tanta. L'aula storica ha degli scalini per entrare. Anche la collinetta è accessibile solo con le scale. COSA C'E' DA VEDERE                                        L'orto, da quando venne fondato, nel 1758 per volere del Duca Francesco III d'Este, è diviso in due parti: una con le aiuole destinate alla coltivazione delle piante officinali, che comprende anche una fontanella, l'altra è la montagnola, destinata alle specie arboree. La vasca della fontana non è solo ornamentale, serviva per coltivare le piante acquatiche e forniva l'acqua per irrigare il giardino.                     Nel progetto originale i ritratti dei botanici che decorano l'aula storica avrebbero dovuto essere realizzati a bassorilievo, ma per mancanza di fondi vennero dipinti in monocromo ad imitazione...

CHIESA DI SAN VINCENZO A MODENA

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 ACCESSIBILITA'  L'ingresso laterale ha una salita... però per salire sul marciapiede ci sono soltanto scalini.  COSA C'E' DA VEDERE                     La facciata è abbastanza sobria, ma gli interni barocchi sono spettacolari...                                          ... per lo meno quelli che sono rimasti dopo che i bombardamenti distrussero completamente la cupola e la zona dell'abside. Solo l'altare si è salvato. Tra l'altro il fatto eccezionale per Modena è che sia interamente fatto di marmo. Ma quando la dinastia Este cominciò ad utilizzarla per tumularvi i membri della famiglia ducale, volle commissionare un altare in marmo e non in scagliola.  Nella prima cappella di sinistra è presente una tela del Guercino, gravemente danneggiata dopo essere stata trafugata nel 2014 e recuperata tre anni dopo, rapprese...

BASILICA MINORE DI SAN BENEDETTO ABATE A GONZAGA

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 ACCESSIBILITA'  La chiesa è accessibile.  Per arrivare alla cappella ed al retro dell'abside ci sono degli scalini. COSA C'E' DA VEDERE Sebbene la facciata sia stata rimaneggiata un secolo fa, un edificio di culto era presente qui fin dal X secolo, sotto il controllo della famiglia Canossa, che la affidò al monastero di San Benedetto in Polirone. In origine l'ingresso era protetto da un protiro, abbattuto nel 1925, di cui è ben visibile l'impronta sulla facciata.                                          Nelle stanze sul retro è ben visibile l'abside di epoca matildica, caratterizzata da queste semicolonne che la dividevano in nove parti. Le fondamenta molto basse svelano inoltre quanto si sia alzato nei secoli il livello del terreno.  La pala d'altare che rappresenta la Madonna col Bambino e i santi Benedetto e Giovanni evangelista , venne eseguita da Rinaldo Man...

EX CONVENTO DI SANTA MARIA A GONZAGA

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 ACCESSIBILITA' Il vecchio convento è accessibile. Dovrebbe ospitare la biblioteca del paese, quindi è possibile che i bagni disabili da qualche parte ci siano.  COSA C'E' DA VEDERE Oggi la facciata è questa perché la chiesa è stata demolita, sul muro si nota ancora l'impronta delle cappelle laterali. Il convento venne fondato qui nel 1490 da Girolamo Redini, un cortigiano di Francesco II Gonzaga, come ringraziamento alla Madonna dopo che il marchese era uscito indenne da una caduta da cavallo.  Il chiostro è rimasto pressoché intatto, ma dopo la soppressione del convento i locali che vi si affacciano ebbero varie destinazioni d'uso, diventando per un certo periodo anche abitazioni private.  Nei locali sono sopravvissuti alcuni affreschi, proprio all'ingresso troviamo un San Girolamo. Mentre in tutto il chiostro è narrata la storia della vita di Sant'Alberto degli Abati primo esponente dell'ordine dei Carmelitani Scalzi ad essere canonizzato, il convento...