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MUSEO MINISCALCHI ERIZZO A VERONA

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ACCESSIBILITA'  Il percorso del museo è accessibile. Il bagno c'è, ma non ha una maniglia.  COSA C'E' DA VEDERE Innanzitutto la facciata del palazzo è ancora affrescata. All'interno dipende dalle stanze, qui le pitture rinascimentali risultano un po' danneggiate, si è però conservato il soffitto a cassettoni. Stranamente non è stato sostituito con un soffitto affrescato tra il Seicento e il Settecento.  Altre stanze infatti sono state ridecorate, come la cappella di famiglia, qui le decorazioni sono decisamente meglio conservate. Il fatto che il palazzo sia stato abitato dalla famiglia Maniscalchi Erizzo ininterrottamente dal '400 alla seconda metà del '900 e più volte riadattato alle mode del momento ha portato a qualche arredo curioso, come questo camino ricoperto da piastrelle in maiolica. In origine le piastrelle ricoprivano una stufa e si trovavano in un'altra proprietà della famiglia.                      Nel pa...

CHIESA DI SANT'EUFEMIA A VERONA

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 ACCESSIBILITA' Malgrado i lavori in corso sulla piazza, la chiesa è accessibile. COSA C'E' DA VEDERE Sebbene abbia subito qualche rimaneggiamento, come l'apertura del rosone e la chiusura delle due bifore ai lati, la facciata della chiesa ricalca ancora il modello quattrocentesco.  L'interno invece ha subito ritocchi più pesanti: nel '700 il soffitto a capriate lignee venne nascosto da una volta a botte ribassata (che non disegna un semicerchio perfetto, ma è un po' schiacciata).  La struttura della chiesa ad un unica navata e con anche un presbiterio molto profondo la fanno sembrare lunghissima, ma non si tratta solo di un'illusione ottica; malgrado in termini di mq il primato di chiesa più grande di Verona spetti alla Basilica di Sant'Anastasia, la chiesa di Sant'Eufemia la supera in lunghezza.  Tra gli altari che decorano le pareti il più particolare è senza dubbio questo. Qui abbiamo una bella mescolanza di opere di epoche ed artisti diversi...

CHIESA DI SANT'ELENA A VERONA

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 ACCESSIBILITA' L'accesso dall'atrio della cattedrale ha una salitina e porta all'abside della chiesa. Per raggiungere la navata invece ci sono dei gradini.  COSA C'E' DA VEDERE Sulla pala d'altare cinquecentesca compaiono i santi Giorgio e Zeno, patroni di Verona ed originari titolari della chiesa. Nella zona del presbiterio uno scavo archeologico ha portato in luce le fondamenta della prima cattedrale di Verona, fondata da San Zeno in persona nella seconda metà del IV secolo. Il pavimento è ricoperto di mosaici, una decorazione ricorrente all'epoca, almeno a giudicare dai pochissimi esemplari di pavimenti di edifici di culto coevi che sono giunti fino a noi.  La chiesa attuale è invece di impianto romanico e venne ricostruita dopo il 1117, dopo un terremoto. 

CATTEDRALE DI SANTA MARIA MATRICOLARE A VERONA

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ACCESSIBILITA' L'ingresso, sul retro, è lo stesso del battistero e non presenta barriere architettoniche.  COSA C'E' DA VEDERE  La facciata e la pianta della chiesa appartengono senza dubbio all'arte romanica, anche se con qualche aggiunta gotica. Le decorazioni interne invece sono state gradualmente aggiunte nel corso dei secoli. L'abside ed il monumentale colonnato che delimita il presbiterio, chiamato anche Cappella Maggiore, sono in perfetto stile rinascimentale, addirittura i cartoni preparatori degli affreschi vennero preparati da Giulio Romano, anche se il pittore che li dipinse comunque con grande maestria è Francesco Torbido.                                         Gli altari delle cappelle laterali presentano una particolarità: hanno tutti questa struttura con una nicchia che racchiude la pala d'altare, mentre intorno la parete è completamente affrescata con complessi ...

BATTISTERO E ATRIO DEL DUOMO DI VERONA

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ACCESSIBILITA' Oggi cominciamo ad esplorare il complesso del duomo di Verona. L'accesso al complesso si trova sul retro del duomo. Tutti i passaggi con scalini hanno delle rampe.  Proprio tra il battistero e l'atrio ci sono i bagni con anche quello disabili, che era abbastanza pulito malgrado la folla.  COSA C'E' DA VEDERE Il battistero di San Giovanni in Fonte è dominato al centro dalla grande fonte battesimale, scolpita in un unico blocco di marmo. Tutti gli otto lati sono decorati con bassorilievi, su questo lato si riconosce la Fuga in Egitto. Come tutti gli edifici romanici l'intero battistero doveva essere ricoperto di affreschi, ma solo nell'abside della navata destra si sono conservati bene. Lo sfondo scuro è un ottimo espediente per far fisaltare meglio le figure. A collegare il battistero con la cattedrale e la chiesa di Sant'Elena c'è l'atrio di Santa Maria Matricolare. L'atrio è ornato da un trittico e dal soffitto pende un osso, ...

SALE STORICHE DELLA BIBLIOTECA ESTENSE A MODENA

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 ACCESSBILITA' Le sale storiche sono accessibili. COSA C'E' DA VEDERE Innanzitutto gli scaffali settecenteschi che in origine si trovavano al Palazzo Ducale e che vennero smontati e trasferiti qui quando il palazzo divenne l'Accademia Militare. Questa biblioteca infatti era quella degli Este. I libri più antichi della collezione risalgono a quando la famiglia d'Este viveva ancora a Ferrara, il più famoso è senza ombra di dubbio la Bibbia di Borso d'Este. Questa è una riproduzione, si nota però la ricchezza delle miniature, realizzate anche con foglia d'oro e lapislazzuli. I due volumi che la compongono sono probabilmente i libri che sono costati di più in tutto il Rinascimento, vi lavorarono non meno di diciassette artisti tra miniatori ed amanuensi.                                          Uniche al mondo sono anche queste due carte geografiche, risalenti al XV secolo anche se ...

MUSEO CERVI A GATTATICO

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 ACCESSIBILITA' Il percorso è parzialmente accessibile. Alle camere del primo piano si arriva solo con le scale. Ci sono i bagni disabili. COSA C'E' DA VEDERE  Il museo racconta la storia della famiglia Cervi ed in particolare dei sette fratelli che vennero fucilati dai fascisti in quanto partigiani. Questa era la casa dove vivevano con i genitori, le mogli ed i figli. Nel museo si racconta anche la vita quotidiana della famiglia durante il ventennio fascista ed i loro tentativi a volte di aggirare le regole, come questo piccolo alambicco che serviva per distillare la grappa a partire dagli scarti che rimanevano nelle botti dopo il travaso del vino. La grappa non serviva solo in casa, ma in mancanza di meglio i partigiani la usavano come disinfettante, forse anche per questo era vietato produrla in casa. Io non saprei farlo funzionare, ma scommetterei che mio nonno lo avrebbe saputo perfettamente.  La famiglia Cervi era però anche una normale famiglia contadina dell'epo...