L'ABBAZIA DI SAINT GEORGES

ACCESSIBILITA' 

Il percorso si può dividere in due parti: la chiesa, che si visita senza biglietto, ed i giardini con alcuni edifici della vecchia abbazia, a pagamento. 

Per entrare in chiesa bisogna superare una decina di scalini ed una zanella all'altezza della porta.

I giardini sono di più facile accesso: a parte la biglietteria, che ha un paio di gradini, tutto il resto è sostanzialmente accessibile. Anche il labirinto è abbastanza largo da passarci con una carrozzina.

Il bagno disabili c'è, ma non so in quali condizioni sia.

COSA C'E' DA VEDERE

L'interno della chiesa per la verità è un po' deludente: è praticamente tutto bianco senza decorazioni.

All'interno del vecchio chiostro sono stati rinvenuti i resti di un edificio di culto pagano. Non c'è da stupirsi: capita spesso che con l'avvento di una nuova religione un luogo sacro mantenga il suo ruolo e semplicemente cambi "proprietario". In questo caso da un dio pagano si passa a San Giorgio.

Sempre sul chiostro affaccia la sala capitolare, uno dei luoghi di ritrovo dei monaci. Questa abbazia era benedettina, la sala si chiama così perché qui ogni giorno veniva letto un capitolo della Regola di San Benedetto.

Passeggiando per il giardino è ancora visibile il frutteto e l'orto in cui i monaci coltivavano le verdure e le piante medicinali; non ho potuto fare a meno di pensare che queste sembrano decisamente le zucche di Cenerentola.

Il giardino offre una vista magnifica perché è costruito sul fianco di una collina. Ad un certo punto si troverà anche uno spiazzo con numerose meridiane, per calcolare le ore e quindi i momenti di preghiera e lavoro.

Finiamo con una piccola curiosità: questo capitello che si trova sulla parte esterna dell'abside. Secondo la guida questo sarebbe un angelo che soffia vita o acqua alle piante, l'orto si trova infatti proprio lì davanti. Sicuramente chi ha fatto la guida era più competente di me... ma io continuo a pensare che questa qui sembri più la rappresentazione di un vento o qualcosa di simile; mia madre ha addirittura detto che sembrava una rapa.

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