BASILICA DI SANTA CROCE

 ACCESSIBILITA'

L'ingresso accessibile si trova sul lato sinistro guardando la facciata. All'interno ci sono quattro o cinque scalini per arrivare in sagrestia. 

L'area del chiostro è accessibile dall'uscita, sul lato destro della facciata. 

C'è il bagno disabili e io l'ho trovato pulito.

COSA C'E' DA VEDERE

La chiesa ospita le tombe di molti grandi uomini italiani, fattore che l'ha resa una sorta di pantheon nazionale.

Qui nei secoli sono stati sepolti scienziati come Galileo Galilei e letterati come Niccolò Machiavelli.

Grandi artisti hanno lavorato qui scolpendo importanti monumenti funebri come Antonio Canova fece per Vittorio Alfieri e Vasari per Michelangelo.

Il caso di Dante è un po' più curioso, questo infatti è un cenotafio, vale a dire un sepolcro senza un corpo, perché? Allora Dante morì in esilio e venne sepolto a Ravenna, questo mausoleo venne progettato nel XIX secolo con l'intento di traslare qui il suo corpo, ma lo spostamento non è mai avvenuto. Ecco dunque che l'imponente sepolcro è rimasto vuoto. 

Ma questa rimane comunque una basilica, non contiene solo tombe e visto che siamo a Firenze è praticamente impossibile non imbattersi in qualche artista famoso. Di chi saranno mai questa annunciazione e questo polittico che in mezzo a tutte queste tombe monumentali rischiano quasi di passare inosservati? Gli artisti che hanno realizzato queste due opere sono niente meno che Donatello e Giotto rispettivamente. 

A Santa Croce era annesso anche un convento e nel refettorio, oltre ad un'Ultima Cena di Vasari (sempre per ricordarci che talenti sono passati di qui durante il Rinascimento), scopriamo il punto dolente del complesso: la sua posizione. I francescani infatti costruirono la chiesa ed il convento proprio a ridosso del fiume Arno in un punto non molto elevato; le conseguenze? Guardate le tacche sulla parete a destra del dipinto, indicano i livelli raggiunti dall'acqua in questa sala nelle occasioni in cui l'Arno è straripato, le ultime volte soltanto sessant'anni fa. All'epoca il dipinto di Vasari si trovava già in questa posizione e l'acqua fangosa lo sommerse completamente, rendendo necessario un complicatissimo restauro. 

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