APPARTAMENTI REALI DI TORINO
ACCESSIBILITA'
Gli appartamenti sono accessibili.
State soltanto attenti quando arrivate alla sala da ballo, perché per arrivare al centro c'è uno scalino (mia madre lo ha notato solo quando una delle mie ruote è andata a finire più in basso del resto della carrozzina, fortunatamente però abbiamo evitato capitomboli); comunque non è necessario scendere dalla pedana per continuare la visita.
COSA C'E' DA VEDERE
Quando arriverete dall'ascensore e dalla Cappella della Sindone vi ritroverete in un grande salone quadrato, per arrivare agli Appartamenti Reali veri e propri dovrete attraversarlo e poi il percorso si snoderà sia alla vostra destra che alla vostra sinistra.
Prima però, proprio accanto alla porta dalla quale entrerete, ne troverete un'altra subito a destra, che porta allo scalone da cui salgono gli altri visitatori. Vi consiglio di fare una piccola deviazione e di fermarvi un momento sul pianerottolo per non perdervi questo spettacolo. Questo è l'ambiente più recente del palazzo, decorato sotto il re Carlo Alberto, successivamente con il trasferimento della capitale a Firenze, la reggia perde di importanza e non viene più modificata.
Questo palazzo è stato residenza reale per molti secoli, passando tra le varie sale gli stili cambiano parecchio, ma anche la destinazione d'uso delle stanze. Guardate questi trionfi del barocco, hanno uno stile decisamente pesante, badate il baldacchino e la balaustra che proteggono il trono, metterebbero in soggezione chiunque. La prima stanza invece era probabilmente stata pensata per essere una camera da letto; lo si deduce dalla presenza di un'alcova. L'alcova indica una parte di una stanza che all'occorrenza può essere isolata, di solito con dei tendaggi. Non era solo un espediente per avere più privacy, ma anche un tentativo di mantenersi un po' più al caldo, vi posso infatti confermare che nel palazzo c'era parecchio freddo.
Una stanza particolare, ma ricorrente nei palazzi del Seicento e del Settecento, è il "gabinetto cinese" cioè un salottino o una stanza dove esporre collezioni di oggetti esotici, decorata in modo da ricordare l'arte cinese. Intendiamoci, queste decorazioni imitano dei soggetti cinesi o giapponesi come li vedevano gli artisti europei, che in quei paesi non ci avevano mai messo piede e si rifacevano magari a qualche oggetto che arrivava da quelle parti, quindi a volte le decorazioni sono decisamente fantasiose. In fondo all'epoca l'estremo oriente era talmente lontano da essere visto quasi come un paese delle favole.
Passa poco più di un secolo e lo stile cambia radicalmente, ecco dunque che nel rifare la sala da ballo ci si adegua alle mode e salta fuori un relativamente più sobrio salone in Stile Impero (è qui che bisogna stare attenti al gradino).
A proposito, perché alcune stanze hanno un soffitto e soltanto la parte superiore delle pareti decoratissimi e tutto il resto dei muri ricoperti di tappezzeria quasi anonima? No, non è per cercare di non essere troppo opulenti, è perché le pareti quando non erano affrescate venivano decorate con quadri ed arazzi delle collezioni di famiglia. Gli arazzi di questa stanza in particolare hanno conservato molto meglio di altri i colori originali.
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