CHESA DELLA MADONNA DEL TERREMOTO A MANTOVA

ACCESSIBILITA'

L'entrata principale presenta tre scalini.

Per arrivare nel presbiterio senza scalini si può passare dal retro, ma non è detto che sia aperto e comunque ci sono alcune porte piuttosto strette.

COSA C'E' DA VEDERE 

La chiesetta venne edificata a seguito di un terremoto che colpì Mantova nel 1693. 

A causa delle scosse l'intonaco che ricopriva la facciata di una casa si sgretolò rivelando questo dipinto. I mantovani del tempo gridarono al miracolo anche perché il terremoto fece dei danni, ma nessuna vittima; dunque, decisero di proteggere questo dipinto miracolosamente apparso costruendoci davanti una chiesa. 

Il dipinto rappresenta la Madonna con il Bambino, San Giuseppe e San Rocco, ma non sappiamo altro. l'affresco è chiaramente più antico del '600, ma non ci sono indizi o documenti che possano dirci quando sia stato dipinto o da chi.

L'unica navata è decorata con le statue delle virtù, in questo caso la giustizia. La si riconosce dal fatto che ha in mano l'elsa di una spada, originariamente doveva esserci anche la lama, ma a quanto pare è andata perduta. Potrebbe anche darsi che la lama fosse fatta di metallo vero e quindi si sia arrugginita, a quel punto potrebbe essere stata tolta e mai sostituita.

La cosa divertente è che se si gira intorno alla chiesa si trova la casa del sarto Pietro Stefani, oggi diventata la sacrestia della chiesa. Questo è l'originale edificio seicentesco e ci può svelare qualche curiosità: in primo luogo il nostro messer Stefani doveva avere un discreto successo nel lavoro per potersi permettere una casa di tre piani; poi guardate l'altezza dei piani rispetto all'edificio accanto, sono bassissimi! La statura media della gente infatti è cresciuta solo nell'ultimo secolo, prima si era bassi (in generale, sicuramente gli spilungoni da un metro e novanta esistevano anche allora, soltanto erano molti meno).