MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO DI CASTELFRANCO EMILIA

ACCESSIBILITA'

Il museo è perfettamente accessibile.

Il bagno disabili c'è ed è pulito.

COSA C'E' DA VEDERE

La collezione più importante è quella etrusca.

Ovviamente ci sono i soliti corredi funerari, qui non siamo in un centro importante, quindi anche il corredo più ricco ritrovato in zona può sembrare un tantino scarno. Ma una sepoltura con due grandi vasi, una scodella, un set da banchetto e degli oggetti in bronzo, qui fa pensare ad un sacerdote di rango elevato. Perché vi mostro particolarmente questa fibula, cos'ha di importante? Purtroppo non si vede, ma dovrebbe esserci incisa una lettera dell'alfabeto. Una cosa rara nel mondo etrusco.

Passando a reperti più particolari, sapreste dirmi che cosa è questo? Allora, è un lingotto di rame, che è stato ritrovato assieme ad una ventina di altri reperti simili e ad altre barre dello stesso metallo. A cosa serviva? Questo è il problema, non si sa. Qui il rame è stato mescolato con piombo e ferro, quindi non è possibile fonderlo ed unirlo allo stagno per ottenere il bronzo; dunque, che ipotesi restano? Potrebbe trattarsi di una primitiva forma di moneta, il rame era un metallo costoso anche allora, in alternativa potrebbero essere degli oggetti simbolici da donare a qualche santuario. 

Infine, anche se non si tratta di un reperto antico, vi mostro la ricostruzione di un'oggetto che ha permesso di costruire la Via Emilia: una groma. Questo è il segreto dell'incredibile precisione degli agrimensori romani nel fare le strade diritte. Dall'estremità dei bracci di questa croce e dal suo centro pendono dei fili a piombo. Quando bisognava segnare il tracciato di una nuova strada un agrimensore cominciava a camminare piantando dei paletti a distanze regolari, ma come faceva ad essere sicuro che fossero perfettamente in fila indiana? Perché dietro di lui c'era un collega con la sua groma che si piazzava in un punto prestabilito e controllava che questi paletti fossero perfettamente allineati con la serie di tre fili a piombo del suo strumento. Se poi c'era da realizzare un incrocio bastava posizionare il filo a piombo centrale esattamente al centro e poi orientare le quattro strade in base ai bracci della croce ed ecco fatto: due strade che si intersecavano esattamente ad angolo retto. 

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