LAGO DI CAREZZA
ACCESSIBILITA'
Una volta arrivati al parcheggio si può andare verso il lago o dirigersi al ponte sospeso.
Per arrivare al ponte sospeso bisogna affrontare una salita decisamente ripida, mia madre ha avuto bisogno di aiuto, ma una volta raggiunto il ponte non ha particolari problemi di accessibilità. Ovviamente si balla un po' specie se c'è molta gente, ma i parapetti sono alti. Ovviamente il ponte è fortemente sconsigliato a chi soffre di vertigini.
Per arrivare al lago c'è un sottopasso completamente accessibile da cui si arriva ad una prima terrazza. Da qui per girare attorno al lago potete andare sia a destra che a sinistra. Il percorso a destra comincia con una bella discesa e io e mia madre non l'abbiamo affrontato. Dalla parte sinistra il percorso è abbastanza pari fino ad uno spiazzo di fronte alla terrazza, poi non lo so.
Tornando verso il sottopasso troviamo anche un piccolo centro visitatori con alcuni locali e negozi ed i bagni, c'è anche quello disabili.
COSA C'E' DA VEDERE
Il ponte regala una magnifica vista su un torrente, purtroppo non ci siamo accorte che l'altra foto era venuta mossa...
Peccato le nuvole dicono che questo laghetto con il sole sembri veramente incantato, comunque le continue piogge hanno un lato positivo, di acqua ce n'era parecchia cosa non troppo scontata in questi ultimi anni.
Le rive sono tappezzate di fiori di campo, ma ricordate di guardare e non toccare: in montagna molte piante sono protette ed è proibito raccoglierne i fiori. Quindi a meno che non sappiate esattamente quali fiori potete cogliere e quali no, si ammira, si annusa... ma le mani si tengono in tasca.
L'acqua qui è veramente cristallina e riflette letteralmente tutti i colori dell'arcobaleno, addirittura il lago ha ispirato una leggenda che parla anche di un arcobaleno. C'era una volta una bellissima ninfa di nome Ondina che viveva nel lago ed un mago, lo stregone del Latemar, che si innamorò di lei. Dato che Ondina fuggiva tutte le volte che lo vedeva, lo stregone chiese un consiglio ad una strega. Questa gli consigliò di creare un arcobaleno sul lago, per attirare Ondina, e di travestirsi, per potersi avvicinare a lei senza spaventarla. Il mago quindi creò l'arcobaleno, ma dimenticò di camuffarsi (è risaputo che gli uomini non sanno fare due cose insieme), dunque la ninfa lo vide e si rituffò nel lago, dal quale non emerse mai più. Furioso, lo stregone prese il suo arcobaleno, lo fece in mille pezzi e lo gettò nelle acque. Da quel giorno il lago riflette tutti i colori dell'iride.
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