PALAZZO BONCOMPAGNI A BOLOGNA A LUME DI CANDELA
ACCESSIBILITA'
All'ingresso ci sono 3 scalini, il resto della visita non presenta difficoltà.
Trattandosi di un palazzo privato è possibile visitarlo solo in alcune date e con visita guidata.
Accanto alla biglietteria c'è il bagno, ma non è attrezzato e non ci si entra con la carrozzina.
COSA C'E' DA VEDERE
Da fuori la facciata non sembra molto diversa da quelle degli altri palazzi di Bologna, ma la sua particolarità sono le dimensioni: la struttura occupa un intero isolato. I contemporanei presero parecchio in giro Cristoforo Boncompagni, quando in risposta alle loro critiche sulle dimensioni di questa dimora di rappresentanza, lui rispose che il palazzo era così grande perché un giorno vi avrebbe abitato un papa.
Come molti palazzi nobiliari ha anche un portico ed un cortile interni, che illuminati dalle candele erano molto suggestivi.
Il pezzo forte è sicuramente la sala delle udienze papali, con i suoi magnifici affreschi. In effetti i concittadini di Cristoforo risero poco; nel 1572 Ugo Boncompagni, figlio di Cristoforo, venne eletto pontefice e prese il nome di Gregorio XIII. Durante il suo pontificato venne istituito il calendario Gregoriano, che usiamo tutt'oggi, e si concluse il Concilio di Trento con l'avvio della Controriforma.
Le scene rappresentano episodi della vita di Davide e vennero commissionate da Gregorio XIII per il proprio figlio Giacomo, come esempi di vita. A tal proposito va detto che prima dell'elezione, Ugo tenne ben segreto il fatto di essere padre, tanto che Carlo Borromeo (futuro San Carlo) gli disse che se lo avesse saputo non lo avrebbe mai votato in conclave; imperturbabile il papa gli rispose: "Lo Spirito Santo lo sapeva perfettamente". Ovviamente intendeva che se il fatto di avere un figlio fosse stato un problema, la provvidenza avrebbe impedito la sua elezione.
Ultima tappa della visita è questa scala elicoidale attribuita al Vignola.
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