MUSEO CIVICO DI MODENA

ACCESSIBILITA'

L'ingresso principale è quello, ma ha dei gradini l'ingresso disabili si trova sul lato, costeggiando il palazzo tenendoselo sulla sinistra. 

Il museo è completamente accessibile, bisogna salire al terzo piano e poi c'è un piccolo montacarichi per superare alcuni scalini.

I bagni disabili si trovano sia al piano terra, vicino alla biglietteria, sia in fondo al percorso, ma quest'ultimo non ha maniglie. 

COSA C'E' DA VEDERE

Il museo ha una piccola collezione di quadri e strumenti musicali.



Poi c'è la sezione etnografica alla quale appartengono questa armatura da samurai, proveniente ovviamente dal Giappone e questo modellino di barca, che invece è sudamericana. 

La collezione più ricca è quella archeologica, che parte dal paleolitico con la Venere di Savignano. Queste statuette, chiamate un po' impropriamente Veneri (non sappiamo che divinità rappresentino, ammesso e non concesso che ne rappresentino una; ad ogni modo è improbabile che la figura di Venere sia così antica), possiedono di solito delle caratteristiche femminili molto accentuate, mentre il resto del corpo è appena abbozzato; in questo caso non manca la testa, è probabilmente nascosta da un copricapo a forma di cono simile al cappello di una fata per intenderci. Si pensa che rappresentassero in qualche modo un concetto di fertilità e che potrebbero essere state usate in un qualche tipo di cerimonia religiosa... ma speculazioni più precise sono pura fantasia. 

Arrivando in tempi un po' più recenti, la Pianura Padana viene occupata da alcuni popolo celtici (varie tribù di Galli in particolare), e nelle tombe troviamo varie armi; non per niente perfino i romani erano ben consci del loro valore come guerrieri. Qui troviamo una spada e la sua ricostruzione. L'oggetto più in alto è la catena a cui appunto si agganciava il fodero.

Alla fine i Galli dovettero comunque sottomettersi ai Romani e Mutina (Modena) divenne una città romana piuttosto importante e con ricche domus. Addirittura in una di queste sono stati ritrovati i resti di una fontana, l'acqua usciva dai becchi delle due anatre, non tutti i patrizi potevano permettersi anche solo un impianto idraulico capace di rifornire una fontana. 

Una recentissima donazione ha portato al museo una collezione di gioielli veramente notevoli. Decisamente da gran sera questa parure di inizio Novecento con perle e pietre preziose. 

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