PALAZZO VENEZIA A ROMA

 ACCESSIBILITA'

La visita è accessibile.

Per i bagni bisogna chiedere agli addetti. 

COSA C'E' DA VEDERE

Il palazzo conserva dei saloni spettacolari. La Sala del Mappamondo (oggi scomparso) venne più volte rimaneggiata nel corso dei secoli a seconda dell'uso del palazzo. L'aspetto che ha oggi è veramente molto recente, risale agli anni Venti quando Mussolini proprio in questa sala volle allestire il suo quartier generale. Il soffitto venne rifatto su un modello del '400, mentre il mosaico sul pavimento si ispira a quelli delle Terme di Nettuno; devo ammettere che è fatto davvero bene considerando che ho dovuto osservarlo per un po' prima di capire che non era un originale romano. 

Il museo del palazzo conserva una collezione decisamente eterogenea che va dalle sculture medioevali, ad opere del '600. Alla prima categoria appartiene la statua in legno San Michele sconfigge Satana, alla seconda invece questa tavola di gesso dipinto Sant'Agnese appare a Santa Caterina. Singolare come materiale, sulle prime ho pensato che si trattasse di una lastra di metallo. 

Passando per l'esposizione delle porcellane si arriva alla raccolta delle armi... ma avete mai visto uno spadone di queste dimensioni? Era talmente grande che sembrava difficile da sollevare persino con due mani e dubito che appartenesse a Golia! Eppure a giudicare dall'assenza di decorazioni non pareva un'arma da parata... chissà se aveva un uso particolare o se invece qualcuno lo ha effettivamente usato come qualsiasi arma. 

LA MOSTRA

Fino al 25 aprile il palazzo ospiterà una parte della mostra Guglielmo Marconi. Vedere l'invisibile. Nel palazzo si racconta la vita, ma anche le scoperte di Marconi.

Ecco i primi apparecchi con cui ricevere ed inviare messaggi tramite segnali radio senza dover usare dei fili che collegassero il mittente ed il destinatario.

Questo però durante la Seconda Guerra Mondiale portò ad un problema: il nemico poteva intercettare e quindi spiare qualunque comunicazione, divenne necessario criptarle. Ecco Enigma, probabilmente la macchina per messaggi in codice più famosa del mondo. Un vero tesoro per i nazisti ed un enorme rompicapo per gli Alleati; alla fine il matematico Alan Touring riuscì a violarla soltanto costruendo il primo prototipo di computer della storia. 

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