MUSEO EGIZIO DI BOLOGNA

 ACCESSIBILITA'

Il museo egizio è una sezione del museo archeologico.

Per arrivarci bisogna farsi accompagnare dagli addetti. 

I bagni sono gli stessi del museo archeologico.

COSA C'E' DA VEDERE

Guarda chi rispunta: Horemheb! Nel museo sono conservati alcuni bassorilievi provenienti da una delle sue tre tombe. Come mai addirittura tre tombe? A causa delle vicende che ha attraversato. Horemheb ha cominciato la sua carriera già sotto il padre di Tutankhamon nella sua capitale, dove probabilmente si faceva chiamare Atenemheb e dove cominciò a farsi costruire una tomba, poi con l'abbandono della città Horemheb venne inviato a Menfi come generale e qui si fece costruire una seconda tomba; infine quando divenne faraone ovviamente optò per la Valle dei Re dove venne sepolto. Questo rilievo rappresenta una tenda da campo, dunque indovinate a quale delle tre apparteneva? Esatto, alla seconda, dove furono inumate le sue due mogli. Tra l'altro questi rilievi, oltre a mostrarci come doveva essere la vita di un alto ufficiale dell'esercito, contengono anche la prima rappresentazione a noi nota di tutto il mondo egizio di un uomo a cavallo; tradizionalmente i cavalli venivano usati per tirare i carri, ma non montati. 

Sempre restando in tema di architettura funeraria, scommetto che di stele "a falsa porta" come queste ne avete già viste se avete visitato qualche museo egizio. Ma sapete perché si chiamano così? Perché rappresentano proprio delle porte di case, ma ovviamente non si possono aprire; secondo le credenze egizie però l'anima del defunto poteva utilizzarle per uscire dalla camera funeraria ed andare nella cappella della tomba dove i familiari depositavano offerte. Ovviamente stiamo parlando di tombe di gente ricca. 

Va bene, anche se non siamo anime oltrepassiamo la falsa porta ed entriamo nella camera funeraria. Dove ovviamente troviamo il sarcofago, qui a Bologna ce n'è uno particolare. Guardate chi sta facendo la guardia sopra al coperchio; due statue di canidi, probabilmente rappresentano Anubi, il dio che sovrintende all'imbalsamazione e protegge i defunti. 

Infine, cosa troveremmo tra le bende di una mummia? Un bel po' di amuleti diversi per proteggere il defunto, tra i quali il famosissimo scarabeo del cuore, che a volte poteva essere incastonato in pettorali più elaborati, come questi. Il buco di quella placchetta blu comprendeva appunto uno scarabeo, come quello accanto, perché manca? Probabilmente era prezioso, quindi potrebbe essere stato rubato in antichità; ma è anche possibile che chi lo ha ritrovato, magari nell'800, abbia separato i due pezzi per rivenderli separatamente e guadagnarci di più. 

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