CENTRALE MONTEMARTINI A ROMA

 ACCESSIBILITA' 

Il percorso è quasi completamente accessibile, c'è solo un piccolo soppalco a cui non si arriva con l'ascensore. 

Il bagno disabili era pulito. 

COSA C'E' DA VEDERE

Si tratta di una centrale termoelettrica (produceva elettricità bruciando dei combustibili) che all'inizio del '900 riforniva Roma e fortunatamente sopravvissuta ai bombardamenti. 

All'interno sono ancora presenti alcuni macchinari, come un condensatore di vapore, ed i giganteschi attrezzi che servivano per farli funzionare. 

Negli anni Novanta gli spazi sono stati allestiti con reperti archeologici provenienti dai magazzini dei Musei Capitolini, soprattutto statue. Sono tantissime e meravigliose il fatto che qui a Roma siano considerate "reperti minori" ci fa capire quanto l'Italia sia ricca di tesori archeologici. Qui abbiamo una fanciulla seduta in atteggiamento pensieroso, una scelta particolare quella di non rappresentare una divinità o un personaggio importante bensì una bambina in una posa molto naturale. la seconda scultura rappresenta invece un trofeo militare. Quando i legionari vincevano una battaglia avevano l'abitudine di raccogliere armi e pezzi di armature dei nemici caduti e di usarle per comporre questa sorta di spaventapasseri direttamente sul campo di battaglia per ricordare e celebrare la vittoria. 

Questa scultura funeraria di una donna con la figlia ci racconta invece una storia simile a quella di Vetilia Egloge, che abbiamo trovato al Lapidario di Modena. Anche questa donna, sebbene sia abbigliata come ricca matrona è probabilmente una liberta; vi ricordate la vicenda del figlio di Vetilia, che essendo nato schiavo era anch'egli un liberto? A questa bambina è andata diversamente: evidentemente la madre la partorì dopo essere stata liberata; così secondo la legge la bambina era automaticamente cittadina romana a pieno titolo e infatti indossa la tipica veste dei bambini nati liberi. Proprio di fronte a questa statua troverete quella di un uomo che si è fatto ritrarre con le immagini dei suoi illustri antenati per nobilitarsi; questa donna, essendo appunto stata una schiava, non ha antenati illustri da mostrare, ma mostra orgogliosamente la sua scalata sociale attraverso la figlia, che godrà di tutti i privilegi dei cittadini romani. 

Ammesso che sia riuscita ad arrivare all'età adulta, questa bambola è stata trovata nel sarcofago di un'altra ragazzina, Crepereia Tryphaena, che morì forse poco prima di sposarsi o subito dopo. Ritrovamenti come questo ci ricordano che purtroppo in antichità si viveva poco e che anche per i giovani di famiglie ricche le malattie erano spesso mortali. 

Ci sono anche resti di arredo rinvenuti in vari punti di Roma. Questa lettiga è un esempio del discutibile modo di trattare i reperti archeologici nell'800; un antiquario qui ha messo insieme i resti di vari oggetti, da un letto ad un carro, per realizzare un modello di lettiga... ma insomma! 

Ad un certo punto in una delle sale ci siamo trovati davanti alle carrozze del treno privato del papa di epoca ottocentesca, che comprendevano anche una cappella! Ho il dubbio che le abbiano sistemate qui perché gli ambienti della centrale sono belli grandi. 

LA MOSTRA 

Al momento sono presenti numerosi acquerelli di Maria Barosso, che intorno agli anni '30 documentò i lavori per riportare alla luce varie aree archeologiche di Roma, in questo caso abbiamo le Demolizioni in via Cremona per lo scavo del Foro di Cesare

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