MUSEO DELLA VENERE E DELL'ELEFANTE A SAVIGNANO SUL PANARO

 ACCESSIBILITA'

Il museo è completamente accessibile.

COSA C'E' DA VEDERE

Per alcuni mesi sarà presente nel museo la statuetta originale della cosiddetta "Venere di Savignano", di solito sostituita da una copia. Vi avevo già accennato tempo fa nel post del Museo Civico di Modena qualcosa riguardo a queste statuine preistoriche. Parlando di questa in particolare, è realizzata in Serpentino ed è stata realizzata picchiettando il pezzo di roccia grezza con scalpelli sempre più piccoli fino ad ottenere la forma desiderata e poi levigata con cura; un procedimento lungo e delicato, il che significa che chiunque l'abbia realizzata la considerava un oggetto estremamente importante. Nel museo sono esposte le copie di alcune altre statuine simili e si può notare che tutte hanno degli attributi femminili molto evidenti, mentre gli arti e la testa con o senza copricapo sono appena abbozzati. Questo ha fatto nascere l'ipotesi che le statuette fossero legate ad un qualche culto della fertilità e/o della terra, vista come madre. Purtroppo la Venere di Savignano è un reperto fortuito, significa che è stata ritrovata per caso durante dei lavori (un contadino stava scavando le fondamenta di una stalla) e che non era accompagnata da nessun altro reperto; di conseguenza non si possono avanzare ipotesi riguardo dove si trovasse in origine (in un santuario preistorico, in una casa di gente comune, faceva parte degli oggetti di uno sciamano?) e di conseguenza neanche avanzare troppe ipotesi sul suo significato.

In un cassetto troviamo dei pezzi dei minerali di cui sono fatte queste statue e sono molto vari anche perché manufatti simili sono stati ritrovati in tutta Europa. Questo però almeno una cosa ce la dice: qualunque significato avessero le statuine, era un significato che probabilmente tutti i popoli europei riconoscevano. Immaginate quindi che 25.000 anni fa i gruppi umani che vivevano sparsi per mezzo continente avevano abbastanza contatti tra loro da aver sviluppato e mantenuto, anche se sicuramente con varianti locali, un sistema di credenze in cui tutti si riconoscevano. Straordinario! 

Un altro rinvenimento fortuito è invece questo scheletro riemerso dal fiume Panaro: un esemplare femmina di Elephas Meridionalis, un antenato dei più celebri mammut. Questi animali erano molto diffusi nella penisola italiana all'inizio del periodo Quaternario, circa 2,58 milioni di anni fa. 

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