VILLA MEDICEA DI POGGIO A CAIANO

 ACCESSIBILITA' 

La villa è accessibile, solo una piccola stanza al primo piano ha uno scalino. 

Il problema è che il parco ha la ghiaia ed è in pendenza, quindi la difficoltà al massimo è arrivare all'entrata.

Teoricamente dovrebbe essere accessibile solo con visita guidata, ma se c'è poca gente è possibile che facciano entrare anche nel caso non sia l'orario giusto. 

COSA C'E' DA VEDERE

Questa villa è straordinaria non solo per le sue decorazioni, ma anche perché era talmente bella che fu usata da ben quattro famiglie regnanti. Il nucleo originale venne progettato da Giuliano da Sangallo per Lorenzo il Magnifico, la facciata è rimasta quasi immutata da allora, tranne che per le due scale monumentali, che in origine erano diritte, ma vennero rifatte nell'Ottocento. 

Come avrete già capito la prima famiglia che abitò la villa fu quella dei Medici. Proprio al figlio di Lorenzo il Magnifico, papa Leone X si deve la decorazione della stanza più spettacolare e più grande della struttura, appunto il Salone Leone X. Questa volta però non vi guasto la sorpresa e ve ne mostro soltanto uno dei lati corti, il resto dovrete andare a vedervelo di persona. 

Vari membri della famiglia Medici amarono questa casa, che di conseguenza fu teatro anche di oscure vicende famigliari. Questa scala collegava l'appartamento di Bianca Cappello, seconda moglie di Francesco I, con quello appunto di suo marito. Bianca e Francesco erano stati amanti per vari anni finché, rimasti entrambi vedovi, erano riusciti a convolare a nozze; i coniugi erano poi morti nella villa a poche ore di distanza nel 1587. I bollettini ufficiali parlarono di malaria, malattia effettivamente presente in zona all'epoca; ma rimane il sospetto che il granduca e la granduchessa siano stati avvelenati con l'arsenico. Una storia decisamente meno romantica è invece dietro la costruzione del teatro della villa, voluto da Margherite-Louise d'Orleans, moglie decisamente poco amata di Cosimo III, che venne di fatto rinchiusa nella villa (con centocinquanta persone di servizio); ovviamente la granduchessa si annoiava, dunque pensò di far realizzare un teatro per potersi distrarre con qualche spettacolo. 

Dopo l'estinzione della dinastia de' Medici la villa passò ai Lorena, che la usarono come residenza di caccia, ma non apportarono molte modifiche. I cambiamenti al contrario arrivarono nel periodo napoleonico, quando le residenza dei granduchi di Toscana passarono ad Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone e Granduchessa di Toscana, oltre ad apportare qualche modifica al teatro, si fece rifare i suoi appartamenti in stile neoclassico. Ornandoli di delicati dipinti ad argomento mitologico. 

Ovviamente l'ultima famiglia regnante a possedere la villa è stata quella sabauda. Vittorio Emanuele II amava molto questa residenza perché si trattava di una residenza di caccia e vi soggiornò varie volte. Ecco quindi spuntare qua e là lo stemma dei Savoia; mentre al piano terra viene allestita una sala da biliardo con un soffitto in cui un sorprendente trompe-l'oeil imita un pergolato disseminato di putti. 

Se non siete ancora sfiniti vi mostro le ultime due curiosità. Questo tavolino proviene da una serie di mobili che costituiscono la camera da letto da campo di Vittorio Emanuele II; vedete quella manovella? serviva per allungare o accorciare le gombe dei mobili (si può usare su tutti dal letto al comodino) in modo da poterli trasportare più facilmente. Infine la camera di Rosa Vercellina (la moglie morganatica di Vittorio Emanuele II) con il soffitto rivestito di stoffa ed il dipinto al centro seminascosto da un velo. Ci hanno tra l'altro raccontato che questa strana scelta sta facendo impazzire i restauratori; i tessuti avrebbero bisogno di essere puliti e restaurati, ma non si riescono nemmeno a toccare, figuriamoci rimuoverli, perché letteralmente si sbriciolano. 

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