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Visualizzazione dei post da settembre, 2024

SOPRON

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 ACCESSIBILITA' La città non ha quasi problemi di accessibilità essendo tutta in pari.  COSA C'E' DA VEDERE Il monumento più importante in cui ci si imbatte in giro per le vie è sicuramente questo gruppo scultoreo sopra una delle porte della città. Venne realizzato nel 1928 in seguito all'attribuzione a Sopron del titolo Civitas Fidelissima (Città Fedelissima). Cos'era successo? In seguito ai trattati di pace dopo la Prima Guerra Mondiale Sopron era stata inglobata nel territorio austriaco, ma la città fece di tutto per ritornare sotto la sovranità dell'Ungheria. La donna al centro della scena è infatti la personificazione dell'Ungheria, probabilmente avete già notato che porta in testa la Sacra Corona.                                        In giro per le vie ci sono numerose fontane ornate da statue.                                        Benché Sopron sia stata fondata dai romani, a parte qualche resto vicino al museo, la città ha un aspetto molto moderno

CAVA (FERTŐRÁKOSI KŐFEJTŐ) DI FERTŐRÁKOS

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 ACCESSIBILITA' Solo l'ultima parte del percorso è accessibile con la sedia a rotelle.  Nella sala con il video degli animali preistorici c'è parecchia ghiaia. Il bagno disabili si trova vicino all'ingresso, che poi è anche l'uscita. COSA C'E' DA VEDERE Gli ambienti della vecchia cava sono immensi, vere e proprie caverne, ricordano un po' le Latomie di Siracusa.  Anche questa cava, come le Latomie con gli ateniesi, nasconde un dramma; durante la Seconda Guerra Mondiale, qui arrivarono i nazisti e come loro solito per estrarre la pietra impiegarono dei lavoratori forzati (prigionieri politici, di guerra, semplici criminali...), ma all'arrivo dei sovietici li fucilarono. Sulla parete si vedono ancora i segni delle raffiche di mitra. Oggi fortunatamente qui si svolgono attività più pacifiche ed è stato costruito un teatro all'interno delle grotte. Nel corso di secoli di attività sono stati trovati numerosi fossili che testimoniano che milioni di ann

CHIESA DELL'INCORONAZIONE (KORUNOVAČNÝ KOSTOL) A SOPRON

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ACCESSIBILITA' La porta laterale è un po' stretta, ma non ha gradini. COSA C'E' DA VEDERE L'altare è senza dubbio bello. Sicuramente venne rifatto qualche secolo dopo rispetto all'edificio, l'architettura della chiesa infatti è gotica, ma l'altare è decisamente barocco. Sopra l'ingresso come spesso accade ecco l'organo. La cosa strana è che questa si chiama Chiesa dell'Incoronazione perché vi si svolse appunto l'incoronazione del re Ferdinando III e della sua terza moglie Eleonora Gonzaga-Nevers nel 1625, ma è molto piccola specie se la si confronta con le cattedrali europee in cui si svolgevano queste cerimonie e si considera lo spazio necessario a queste grandi cerimonie. A meno ché una parte della chiesa non sia andata distrutta nel tempo, deve essersi trattato veramente di un evento per pochi invitati, non certo in grande stile...

MUSEO DI SOPRON (SOPRONI MÚZEUM)

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 ACCESSIBILITA'  Il museo prevede varie esposizioni.  La collezione archeologica nel seminterrato è raggiungibile solo con una scala.  Per arrivare al primo e al secondo piano c'è l'ascensore, ma durante il percorso ci sono dei gradini. La torre ha una scala a chiocciola, mentre la sala gotica e l'esposizione "Sopron eterna" sono raggiungibili con una rampa di scale abbastanza ripida e in parte senza corrimano. COSA C'E' DA VEDERE La parte archeologica, oltre al lapidario, comprende i resti di queste tre statue monumentali. Di chi si tratta? Della Triade Capitolina, ovvero le tre principali divinità del pantheon romano: Giove, Giunone e Minerva. Nel museo vi diranno che vengono dal campidoglio, ma non pensate a Roma, ogni città che i romani fondavano aveva infatti un tempio principale, il campidoglio appunto, dove si veneravano queste tre divinità, le statue quindi sono state ritrovate a Sopron. Ovviamente quella al centro è di Giove, mentre le altre d

FORTEZZA DI FORCHTENSTEIN (BURG FORCHTENSTEIN)

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 ACCESSIBILITA' L'unica parte accessibile è il cortile, poi per entrare bisogna superare due scalini, l'ingresso ha dei tornelli, quindi bisogna chiamare l'addetto sia per entrare che per uscire. La fortezza ha due piani e non c'è l'ascensore, quindi bisogna fare le scale, che però non sono particolarmente ripide. COSA C'E' DA VEDERE La fortezza sorge su un versante del monte con una spettacolare vista sulla valle e non venne mai espugnata.  Per cominciare parecchi ritratti, chi sarebbe questo signore? Il leggendario capostipite della famiglia Esterházy. Anche qui? Già anche questa fortezza divenne proprietà della famiglia, che la acquistò nel 1626, usandola poi come arsenale. Anche se il ritratto è probabilmente un'opera di fantasia, realizzata dopo la morte di questo personaggio. Un suo discendente? No questo è l'unico ritratto a figura intera del principe Vlad III di Valacchia, simpaticamente soprannominato "l'Impalatore", oppure

MUSEO BURGENLAND (LANDESMUSEUM BURGENLAND) AD EISENSTADT

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 ACCESSIBILITA' Il museo non è accessibile. Per arrivare al seminterrato e al primo piano ci sono solo le scale. Anche per il piano terra ci sono quattro scalini. Per la verità appoggiate alle pareti in giro c'erano delle discesine spostabili, ma nessuno degli addetti ha accennato ad usarle. Il bagno disabili era pulito.  COSA C'E' DA VEDERE Il museo racconta non solo la storia della regione, ma anche il suo ambiente, ecco ad esempio alcuni animali.  Il museo doveva essere molto divertente per i bambini, peccato che tutte le scritte fossero in tedesco. Comunque questa vignetta è abbastanza comprensibile: inizialmente Franz Joseph non aveva assolutamente la minima intenzione di trattare con i ribelli ungheresi, fu sua moglie a convincerlo a farlo ed a trovare un compromesso, permettendo ad entrambi di ottenere la corona d'Ungheria.  Questa invece dovrebbe essere la ricostruzione di una stanza della casa di Franz Liszt, anch'egli originario di queste parti.  Infin

CASTELLO ESTERHÁZY (SCHLOSS ESTERHÁZY) AD EISENSTADT

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 ACCESSIBILITA' Alla biglietteria non si accede con la sedia a rotelle. Il primo piano è accessibile con una rampa e bisogna farsi accompagnare dagli addetti. Le cantine invece hanno una rampa di scale. Le sale più belle sono visitabili soltanto con visita guidata. Il bagno disabili si trova dal bar.  COSA C'E' DA VEDERE La facciata è tutto sommato sobria, ma sicuramente non piccola.                   La Sala Haydn è sicuramente l'ambiente più bello del palazzo. Venne ribattezzata così in onore del compositore settecentesco Joseph Haydn che fu alle dipendenze dei principi Esterházy come maestro di cappella. Oggi la sala è usata per i concerti in virtù dell'ottima acustica.  La visita comprende molti oggetti e anche mobili, come questa console veneziana, appartenenti alla fondazione che gestisce il palazzo. Quando infatti la vedova dell'ultimo principe di questo ramo della famiglia è morta senza eredi, con i suoi possedimenti ha costituito una serie di fondazioni

CASTELLO SZÉCHENYI (SZÉCHENYI KASTELY) A NAGYCENK

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 ACCESSIBILITA' Il piano terra ha soltanto un gradino per entrare. Per arrivare al primo piano ci sono due rampe di scale, si tratta di uno dei tipici scaloni dei palazzi, quindi il corrimano c'è, ma è in marmo e molto largo, non si riesce ad impugnare bene. Girando per il primo piano poi ci si imbatte in una rampa di dieci scalini e in due da cinque. Riguardo invece al mausoleo per entrare in cappella ci sono prima sei poi due gradini, alla cripta si accede solo con una scala a chiocciola piuttosto ripida.  COSA C'E' DA VEDERE Il castello è stato completamente riconvertito in un museo sul conte István Széchenyi, che ne fu proprietario e che sotto il governo austro-ungarico si prodigò per convincere la nobiltà ungherese nel promuovere lo sviluppo sociale ed economico dell'Ungheria.                   Nelle sale sono ricostruiti alcuni ambienti dell'epoca del conte, il problema è che le spiegazioni in inglese sono poche e quindi chi non conosce la figura di István

PALAZZO ESTERHÁZY A FERTŐD

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 ACCESSIBILITA' La situazione accessibilità è un po' critica. Per entrare bisogna superare due scalini, poi in giro per il piano terra si trovano gruppi di due o tre gradini.  Il primo piano è in pari, ma bisogna fare due rampe di scale per arrivarci; mentre per il belvedere c'è una scala a chiocciola. A dir la verità in un punto sembrava esserci l'indicazione per un ascensore, forse però era rotto...  In una delle ali del castello si trova la pinacoteca, che è accessibile, e il gabinetto delle porcellane, che invece presenta due scalini. Per arrivare al giardino dal castello ci sono altri quattro scalini, ma non era chiaro se il parco fosse pubblico e quindi magari avesse più ingressi. I bagni per i visitatori c'erano, ma non ho trovato quello disabili.  COSA C'E' DA VEDERE Il palazzo è immenso solo il cortile davanti all'ingresso sembra una piazza d'armi.                    Il palazzo venne costruito nel '700 nello stile roccocò e le sale sopra

ARCIABBAZIA DI PANNONHALMA (PANNONHALMI FŐÁPATSÁG)

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 ACCESSIBILITA'  L'unico modo per arrivare all'ingresso del complesso con una sedia a rotelle è in macchina, non fermatevi al primo parcheggio, perché il percorso pedonale prevede le scale.  Per accedere a tutti gli edifici ci sono delle scale, con gruppi di almeno cinque scalini, fa eccezione solo il museo.  Secondo me però dovevano esserci delle parti chiuse, perché il complesso è immenso e noi ne abbiamo vista una minima parte, poi il depliant parla anche di una pinacoteca, che sul posto non era assolutamente indicata.  I bagni mi sembra che fossero al primo parcheggio.  COSA C'E' DA VEDERE L'abbazia venne fondata nel 1001 da Szent István, ma venne rimaneggiata molte volte almeno fino al '400. Le navate della chiesa conservano invece l'aspetto che le venne dato nel 1224, mentre l'ingresso venne rifatto ed ampliato più volte. All'interno della cripta si trova una nicchia rivestita in marmo rosso che dovrebbe nascondere un trono di legno, second